Il medio oriente e il nord Africa stanno vivendo alcuni mesi di grande terrore, causato da alcune sommosse popolari che hanno preso il nome di Primavera araba. Una delle novità rispetto al passato, è che in questo caso le contestazioni vengono giornalmente documentate tramite il web, in particolare su Facebook e Twitter, e addirittura le stesse contestazioni stanno prendendo il via proprio tramite il web, venendo organizzate grazie ai social network. Non mancano in rete i video dettagliati di quanto accade, e le spiegazioni per partecipare alle proteste che si fanno sempre più numerose e sanguinose.
Proprio l’aspetto tecnologico, quindi, è prevaricante e non può che coinvolgere anche gli iDevice. Proprio in Siria, la terra che ha dato i natali al padre di Steve Jobs, ironia del destino, i melafonini sono stati severamente vietati da parte del ministro delle finanze.
A darne notizia, il sito libanese Al Nashara, che riferisce di come “chiunque sia stato diffidato dall’utilizzare iPhone in Siria”. Questo è solo uno dei metodi utilizzati dal governo siriano, che già in passato aveva dichiarato guerra all’informazione libera del web bloccando tutte le connessioni in 3G. Ora la situazione continua a peggiorare, poiché chiunque venga sorpreso ad utilizzare un iPhone, sia pure egli un giornalista, verrà considerato alla stregua di una spia.
Questa scelta è avallata per evitare che il mondo venga a conoscenza dei soprusi sui cittadini, che sono morti già in 4.000, stando alle stime dell’ONU.