Mario Monti ha presentato ufficialmente la manovra per il risanamento economico dell’Italia. Il Premier si è rivolto direttamente ai cittadini, spiegando come sia diventata grave la crisi che stiamo vivendo. Monti ha insistito su come l’Italia possa compromettere l’intera Eurozona, su come possa mettere in crisi l’Unione Europea. Monti però ha anche affermato che l’Italia può farcela a risolvere i suoi problemi.
Tutto questo è successo nella conferenza stampa che è seguita alla riunione del Consiglio dei Ministri, nel quale è stata approvata la cosiddetta manovra «salva-Italia». «Il governo ha ricevuto un mandato di corta durata e severo impegno, quello di aiutare l’Italia ad uscire da una crisi gravissima, che rischia di compromettere quanto costruito in 60 anni di sacrifici da 4 generazioni almeno di italiani. E’ un momento in cui l’Italia rischia di macchiarsi della responsabilità di contribuire a fare andare in senso negativo l’economia europea e l’Eurozona, ma è anche il momento per fare vedere che l’Italia è un grande Paese, capace di risolvere in un quadro europeo i problemi». Queste le parole di Monti, che non risparmia niente mentre parla ai giornalisti e a tutta l’Italia.
«Abbiamo distribuito i sacrifici con equità. Ci sarà la lotta all’evasione fiscale e da subito una sensibile riduzione dei costi della politica»; Monti ha rispettato, almeno nella teoria, quelli che erano i suoi intenti quando è stato scelto alla guida del Governo. Oltre che recuperare un Paese che rischia la deriva, l’intento di Monti è quello di non avere più un’Italia derisa nel mondo.
Le misure anti-casta colpiscono Monti in prima persona: «Rinuncerò al mio compenso di premier e ministro». Per quanto riguarda la classe politica la trasparenza sarà il principio da seguire: «Per i membri del Governo ci sarà un criterio di trasparenza a livello delle migliori pratiche internazionali e abbiamo deciso di ispirare le nostre dichiarazioni patrimoniali al principio di non dichiarare solo quello che prevede la modulistica attuale ma di dichiarare per intero i patrimoni».
Gli altri tagli importanti riguardano le autonomie locali, in primis le province: «Non è nostro potere abolire le province nel decreto odierno», ma nel provvedimento abbiamo «profondamente modificato le province: abbiamo eliminato le giunte provinciali e c’è una drastica riduzione del numero consiglieri».
Il provvedimento contiene anche la annunciata stretta sulle pensioni: per lasciare il lavoro serviranno 42 anni contributivi per gli uomini e 41 per le donne. Tracciabilità a 1000 euro. Soppressi Inpdap ed Enpals. I sindacati non hanno fatto attendere le critiche: «Misure colpiscono solo lavoratori e pensionati».
Durante l’esposizione dei provvedimenti sulle pensioni, il ministro Elsa Fornero si è commossa visibilmente davanti ai giornalisti presenti alla conferenza stampa.