Consultazioni Monti-Partiti: il Pdl ottiene qualcosa su Ici ed Irpef, Bersani insoddisfatto

Giornata importantissima di politica interna ieri: i tre gruppi infatti che dovrebbero sorreggere l’attività del Governo Monti fino al 2013 hanno incontrato l’Esecutivo, per discutere sulle misure anticrisi che verranno annunciate entro domani. Il Governo, da quello che si desume, sta ancora lavorando alacremente sul contenuto dei provvedimenti che, purtroppo per noi cittadini, a detta di tutti i partiti usciti dal colloquio, saranno durissimi. Il tono di tutti i politici nel dopo-incontri è apparso abbastanza triste, con importanti segnali di insoddisfazione.

L’aver scontentato tutti può essere segno di equità di trattamento delle varie categorie sociali, ma ogni minuto che passa il timore stangata si fa più concreto. Da considerare poi che il totale di tutte le manovre sommate nel 2011, costituiscono il record assoluto per l’Italia, superando anche il precedente triste “primato”, detenuto dal Governo Amato. Ora analizziamo il resoconto delle dichiarazioni dei tre partiti ricevuti.

Casini dice: “La manovra sarà severa, pesante e abbiamo chiesto conservi criteri di rigore ed equità e il ripristino delle detrazioni per le famiglie“. Alfano: “Il Pdl avrebbe un grande problema a votare alcune di queste misure”, riferendosi agli aumenti delle aliquote Irpef ed alla reintroduzione indiscrimata dell’Ici sulla prima casa. Il Governo pare aver accolto parzialmente tali perplessità, eliminando l’aumento dell’Irpef per redditi dai 55mila a 75mila euro annui, rinforzando invece l’ipotesi di estensione delle tasse per redditi superiori a 75 mila euro annui (dal 43% al 46%). Sull’Ici prima casa si guarderà al reddito ed al valore catastale degli immobili, con possibili esenzioni totali per le categorie di cittadini economicamente più deboli. Anche le detrazioni familiari, chieste sia dal Pdl che dal Terzo Polo, pare avranno un rilievo particolare nella manovra di Monti.

Finisce in nottata l’incontro col Partito Democratico e Bersani esce molto perplesso rispetto alle aspettative precedenti, dichiarando: “Sui temi sociali abbiamo letto cose che non ci hanno convinto ed abbiamo portato le nostre proposte. Vanno tutelati maggiormente i pensionati, i pensionandi ed i redditi più bassi. Ci sembrano insufficienti le misure contro l’evasione fiscale”. E queste parole allo scoccare della mezzanotte, anche da parte di chi aveva sempre espresso grande stima ed appoggio a Monti, sembravano voler gelare il sangue degli italiani, che rischiano davvero di esser colpiti da una stangata senza precedenti e magari anche diretta verso i ceti medio-bassi. Speriamo di sbagliarci e che quelle del leader del Pd siano state solo dichiarazioni dovute, per salvare il proprio consenso elettorale nei confronti di una manovra comunque dolorosa.

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