Monti pronto alla corsa: manovra lunedì, ma bisogna mettere tutti d’accordo

Mario Monti deve presentare al Consiglio dei ministri la sua manovra lunedì, ma dovrà prima vedersela con le parti sociali e con i partiti. Il Premier ha programmato vari incontri sia con i sindacati, sia con gli esponenti di partito, che incontrerà separatamente. Il nodo da sciogliere è quello delle pensioni: il ministro Elsa Fornero ha fatto la sua proposta e Monti vorrebbe presentarla al Cdm il 5 dicembre, ovvero lunedì, insieme agli altri provvedimenti.

Monti incontrerà oggi le forze politiche, non tutte insieme: prima Casini, poi Alfano ed infine Bersani. Domani invece incontrerà le regioni ed i sindacati. Alcune fonti poi sostengono che Monti vorrebbe presentare il provvedimento alla Camera già lunedì, oltre che farlo con il Cdm.

Sul fronte sindacati la situazione non è, ovviamente, omogenea: la Cgil e la Uil non vorrebbero che si aumentasse il peso sui lavoratori, anzi preferirebbero una manovra che riducesse il carico fiscale sui cittadini. Per quanto riguarda la Cisl, Raffaele Bonanni sembra più aperto al dialogo con Monti:  «Siamo per una trattativa, un confronto serrato, stiamo parlando di problemi di milioni di persone, problemi delicatissimi che hanno bisogno di una giustificazione per qualsiasi soluzione si intraprenda».

Lo stesso Bonanni ha poi aggiunto che la manovra «deve essere improntata sull’equità», come ha sempre ribadito Monti. «Sappiamo – ha continuato – che andiamo verso soluzioni rigorose, ma il presidente del Consiglio ha promesso al Senato e alle parti sociali che ogni decisione sarà sorretta da equità ed è quello che chiediamo». Per quanto riguarda le voci di un possibile sciopero per bloccare il nuovo sistema pensionistico, Bonanni ha dichiarato:  «C’è chi protesta e chi decide e poi in mezzo ci sono i pensionandi che sopportano una mazzata che non hanno mai ricevuto così forte. Noi a questo scenario non ci stiamo, siamo per trovare responsabilmente soluzioni».

Le forze politiche si dividono, ma tendono a sostenere Monti. Casini ha dichiarato:  «A Prodi e a Berlusconi abbiamo chiesto per anni le riforme strutturali, come quella delle pensioni, per superare gli squilibri che oggi penalizzano i nostri figli. Dopo anni di rinvii, oggi Monti affronta questa questione e altre che la politica finora non ha risolto». Sostanzialmente  è d’accordo anche il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, ma non lo è totalmente:  «Non siamo contrari al ritocco delle pensioni ma dipende da quale ritocco e quali pensioni. Chi paga per 40 anni i contributi non deve essere toccato, altra cosa sono le doppie e triple pensioni che sono esagerate. Ecco perché su Ici, pensioni e patrimoniale distinguiamo tra chi può e chi no».

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