Nel nostro Paese, crisi o non crisi, la voglia di fare impresa c’è, ma nello stesso tempo, a valere sui primi dieci mesi del 2011, c’è stato anche un aumento delle aziende che sono uscite dal mercato, ovverosia che sono ricorse alla procedura fallimentare. E’ questa l’ultimissima fotografia scattata in ordine di tempo da Unioncamere sul sistema imprenditoriale in Italia, caratterizzato in particolare dalla nascita di oltre 55 mila imprese nei primi dieci mesi del 2011. Trattasi di un dato buono ma in rallentamento rispetto alle 71 mila imprese che erano nate nei primi dieci mesi del 2010; inoltre, come sopra accennato, crescono i fallimenti con una media di 38 imprese al giorno rispetto alle 34 al giorno dello stesso periodo del 2010.
Secondo Ferruccio Dardanello, il Presidente di Unioncamere, il sistema imprenditoriale in Italia è vivo, ma mostra comunque dei segnali di sofferenza che vanno superati puntando sui giovani, sulla semplificazione, ma anche sul rafforzamento dei Consorzi Fidi e sulla riorganizzazione della rete per l’internazionalizzazione.
Al 30 ottobre del 2011 in Italia si contavano complessivamente ben 6,12 milioni di imprese, frutto di oltre 340 mila iscrizioni presso le Camere di commercio, e poco più di 285 mila imprese cessate. Questo sta a significare che nel nostro Paese il sistema imprenditoriale è soggetto in questo momento ad un intenso turnover, ragion per cui bisogna agire proprio dal lato delle cessazioni permettendo alle imprese, con l’accesso al credito e con meno burocrazia, di superare il lungo fiume della crisi finanziaria ed economica.