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Categorie: News

Bottiglia con ammoniaca: ragazzina in coma farmacologico

Published by
Bruno De Santis

Prima il bruciore alla gola, poi il dolore lancinante allo stomaco e il respiro che le viene a mancare, infine a terra con l’amica che non capisce cosa stia succedendo: sono le sequenze della drammatica scena che ieri sera ha visto protagonista Giulia, una ragazzina di 15 anni di  Genova. A causare il malore una bottiglietta d’acqua appena comprata da un rivenditore automatico e al cui interno sono state ritrovate tracce di ammoniaca: la ragazzina è ora in coma farmacologico all’ospedale San Martino, anche se per i medici non è in pericolo di vita. 

La scena del malore è stata ricostruita dall’amica che era con Giulia: le due adolescenti stavano dirigendosi verso il centro sportivo del “Sorriso Francescano” ad Albaro, dove era in programma l’allenamento della squadra di calcio femminile nella quale le due ragazzine giocano. Alla stazione di Brignole, Giulia acquista presso un rivenditore automatico una bottiglietta d’acqua; durante il tragitto fa notare all’amica che il tappo della bottiglia è già svitato, ma credendo di essere stata lei, beve ugualmente: in pochi attimi si sente male ed è soccorsa da un poliziotto fuori servizio che chiama il 118. Intubata e ricoverata nel reparto di rianimazione, ora la ragazza è giudicata in grave condizioni, ma non in pericolo di vita.

Nella bottiglietta sono state ritrovate tracce di ammoniaca: resta ora da capire come sia potuto succedere una cosa del genere. Nella serata di ieri la polizia ha sequestrato tutti i distributori presenti nella stazione ferroviaria dove Giulia ha acquistato l’acqua, ma quasi subito sono stati tolti i sigilli: secondo le analisi effettuate dalla scientifica la bottiglia che conteneva ammoniaca non è dello stesso tipo di quelle vendute nei distributori dell’interno della stazione di Brignole. 

Ma allora come è possibile che sia finita lì? Come può una ragazzina rischiare la vita bevendo ammoniaca al posto di acqua? Interrogativi che aspettano una risposta: tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti il gesto di uno squilibrato e un errore di distrazione da parte dell’incaricato al rifornimento del distributore. Tra tanti dubbi, resta la certezza di un’adolescente ricoverata in animazione e che si spera possa tornare il prima possibile alla vita spensierata di tutti i quindicenni.

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Bruno De Santis