Hillary Clinton nell’ex Birmania, visita storica dopo 50 anni

Il Segretario di Stato USA, Hillary Clinton, oggi sarà protagonista di una svolta storica dell’Occidente nei confronti del Myanmar, l’ex Birmania, con cui USA ed Europa non hanno ormai rapporti da 50 anni. L’ex First Lady si trova, infatti, nel Paese asiatico, dove tra oggi e domani incontrerà il capo dello stato Thein Sein e poi il premio Nobel per la Pace e leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi. Con oggi, quindi, si suggella formalmente un avvicinamento tra i due stati, che è frutto di almeno un anno di tentativi poco mediatici, ma molto diplomatici, di colmare le distanze per tentare di porre un rimedio all’isolamento a livello dei rapporti internazionali in cui il Myanmar si è cacciato negli ultimi anni.

Lo scorso anno la giunta militare aveva indetto elezioni politiche per il trasferimento dei poteri ai civili. Per quanto tali urne siano state una semi-farsa, con il regime che si è assicurato la vittoria del suo partito di riferimento, tale iniziativa è stata poi seguita da atti concreti che sembrano andare nella direzione di un’apertura all’Occidente.

Anzitutto si sono rimossi alcuni limiti alla libertà di stampa, allentando un pò la censura, e sono stati liberati circa 300 prigionieri politici. E le nuove elezioni, che si terranno nel 2015, potrebbero essere una svolta ancora più determinante a livello politico, con un voto realmente libero. Alle elezioni di un anno fa, infatti, il partito di San Suu Kyi non ha voluto partecipare, considerando il voto una farsa, ma già adesso si sta preparando a candidare una quarantina di suoi uomini alle suppletive che si dovrebbero tenere entro dicembre.

Insomma, qualcosa sta cambiando e gli USA apprendono con soddisfazione di questi movimenti, volendo ora un pò allentare le sanzioni economiche contro il Paese, che l’Occidente ha fissato dal 1988, quando una rivolta popolare fu stroncata nel sangue.

Certo, ancora ci sono momenti di dissenso tra americani ed ex birmani. Gli USA chiedono che si interrompano i rapporti di cooperazione militare con la Corea del Nord, considerata tra gli stati più pericolosi al mondo e dotata dell’atomica. In particolare, gli americani vorrebbero che non fosse acquistata tecnologia missilistica dai coreani del nord. E a Pechino non si guarda con soddisfazione alla visita della Clinton, visto che la Cina è stata ad oggi tra i pochi stati ad avere intrattenuto rapporti con l’ex Birmania e ora rischia di farsi soffiare un alleato prezioso per le sue mire espansionistiche in Asia. Forse proprio quello a cui mira Washington.

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