Se alla fine di ottobre, a Parigi, sembrava essere stato trovato in modo definitivo un accordo tra i soci italiani riuniti in Delmi e i francesi dell’Edf, per la rilevazione da parte di questi ultimi delle quote italiane, raggiungendo così la maggioranza di controllo su Edison, ora le cose sembrano nuovamente essere messe in discussione.
In particolare, ci sarebbero alcuni punti di scontro tra italiani e francesi, che avrebbero concordato di prorogare il patto para-sociale fino al prossimo 30 dicembre, mentre erano già in scadenza a fine novembre. Il motivo? I francesi non vorrebbero forzare la mano, ritenendo che ciò possa essere controproducente per il raggiungimento dell’obiettivo del controllo su Edison e questo alla luce del fatto che il nuovo esecutivo potrebbe intervenire, per impedire che una società controllata dal governo di Parigi possa acquisire un asset energetico italiano.
Gli italiani vorrebbero garanzie su possibili aumenti di capitale di Edison, richiedendo un diritto di veto. Altro punto di conflitto è poi legato al modo in cui ripartire il debito di 1,1 miliardi di Edipower, una controllata Edison, le cui quote in mano Delmi sono state cedute a Edf, in sede di accordo.
Infine, i francesi avrebbero acconsentito al fatto che il futuro presidente di Edison sia un italiano, ma i soci di Delmi vorrebbero poterlo scegliere in proprio, mentre Edf pretenderebbe di potere dire la sua.
Un mese fa, l’accordo ha previsto la cessione di due centrali termoelettriche a Aren e A2a, i maggiori azionisti Delmi, oltre che il pagamento di una somma, pari a un certo multiplo dell’Ebitda, sulla base delle valutazioni su imprese concorrenti del settore. L’accordo è stato giudicato dalla stampa finanziaria italiana quasi un’umiliazione per Delmi.