La scrittrice Melissa P., divenuta famosa qualche anno fa con la pubblicazione del libri “Cento colpi di spazzola”, torna prepotentemente alla ribalta.
La giovane, particolarmente nota per la sua propensione a raccontare le sue avventure sessuali, ha ammesso di partecipare alle orge, in veste di sola spettatrice, questo è bene sottolinearlo. Melissa ha sottolineato come questo sia per lei una sorta di studio dei comportamenti e niente di più: “Posso andare a guardare, per interesse antropologico, per i ritratti umani. Ci si imbatte in storie molto poetiche. Certo, non si parla, ma spesso basta guardare, quello è un momento di autenticità. Non mi erotizzano sessualmente: trovo assurdo che si facciano al buio, senza guardarsi in faccia. Chi fa le orge si sente trasgressivo e non si rende conto che non fa altro che rinforzare le regole e nemmeno di essere prigioniero di una visione della sessualità non gioiosa e non giocosa”.
Melissa non si reputa una ragazza trasgressiva, molte persone a causa delle sue precedenti uscite, la vedono come una maniaca del sesso, ma non è così: “La mia nomea è quindi infondata, ma dicono tante cose, anche che sarei un’assatanata”.
Melissa viene dipinta in modo diverso da quella che è la vera realtà. Non è assolutamente una mangiauomini, anzi: “Non sono nemmeno capace di sedurre. Un uomo deve rispettare il mio pudore, che molti scambiano per freddezza. A volte ho il timore che gli uomini si avvicinino a me perché sanno chi sono e si aspettano delle cose. Sono facile alla seduzione maschile e infatti finisco sempre nelle grinfie dei vampiri e soffro. Se non ho ancora fatto un figlio è colpa del fatto che trovo sempre uomini sbagliati”.