Marocco, re nomina premier leader degli islamici moderati

Re Mohammed VI di Marocco ha nominato Abdelillah Benkirane, il leader del partito islamico Giustizia e sviluppo, primo ministro. L’atto avviene dopo le elezioni di quattro giorni fa che hanno assegnato al partito di Benkirane la maggioranza relativa dei seggi (107 su 395), uscendo così nettamente vincitore dalla tornata elettorale. L’affluenza ai seggi è stata bassa, solo il 45% degli iscritti si sono recati al voto, ma queste elezioni sono state le prime dopo la riforma costituzionale voluta dal sovrano a luglio e segnano un cambiamento politico nella direzione di maggiori poteri al Parlamento e al premier a discapito di quelli del monarca, che per la prima volta è tenuto a nominare capo del governo solo colui che ha ottenuto il maggior numero dei seggi alla Camera.

Il neo-premier marocchino ha 57 anni e ha affermato di essere ora al servizio della “democrazia e del buon governo”. Non avendo la maggioranza assoluta, è costretto a un governo di coalizione e sono già in corso le consultazioni per formare una coalizione, che dovrebbe vedere disponibili i centristi di Istiqlal, i liberali della Costituzione indipendente e l’Unione socialista delle forze popolari.

Il dato da rimarcare è che il Marocco sembra essere in linea con quanto è già avvenuto in Tunisia, con la vittoria degli islamici moderati di Ennahda, nonchè con quello che in questi giorni starebbe avvenendo anche in Egitto, dove sono in corso le prime elezioni libere del dopo Mubarak, che dovrebbero vedere la vittoria dei Fratelli Mussulmani, i quali non sono però considerati moderati dall’Occidente. Il Pjd di Benkirane ha iniziato il suo ingresso in Parlamento nel 1997, quando ha ottenuto solo 8 seggi. All’inizio, i suoi cavalli di battaglia erano tipicamente quelli islamisti, puntando al divieto di vendere alcool e contro i festival musicali. Con il tempo queste proposte sono state accantonate per fare spazio alla lotta alla corruzione e allo sviluppo, soprattutto, concentrando la sua campagna elettorale sul problema della disoccupazione, specie per i giovani, temi molto più sentiti dalla popolazione.

Istilqlal detiene 60 seggi, secondo i risultati delle elezioni della settimana scorsa, i liberali ne contano 52 e i socialisti 39. Se tutti e quattro i partiti accettassero di entrare nel governo, la maggioranza sarebbe larga alla Camera.

 

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