Sono letteralmente precipitati i rapporti diplomatici tra Iran e Gran Bretagna dopo che ieri un gruppo di studenti di Teheran, che protestava in favore del regime iraniano, ha superato il cordone di sicurezza della polizia ed è riuscito per ben due volte a penetrare dentro l’ambasciata britannica, tenendo per alcune ore in ostaggio il personale diplomatico inglese. Una scena, quella di ieri, che ha riportato alla mente i fatti del 1979, quando le milizie della nuova Repubblica islamica dell’ayatollah Khomeini sequestrarono per ben diciotto mesi l’ambasciata USA, tenendo in ostaggio i diplomatici americani. Per fortuna, il personale dell’ambasciata è riuscito a fuggire da un’uscita secondaria, ma la tensione è stata altissima e si temono ora nuovi e più pericolosi attacchi, tanto che il Foreign Office di Londra ha deciso di evacuare tutto il suo staff diplomatico presente in Iran.
La manifestazione degli studenti “basidji”, ossia miliziani favorevoli al regime degli ayatollah, era stata indetta a sostegno dell’iniziativa del Parlamento di Teheran, che aveva approvato una mozione per la riduzione ai minimi termini dei rapporti diplomatici con la Gran Bretagna.
Tale atto è stato a sua volta la conseguenza di uno scontro molto aspro in corso tra l’Iran e tutte le cancellerie occidentali, in seguito alla pubblicazione del rapporto Aiea sulla detenzione di Teheran di armi atomiche, finalizzate a scopi militari e non solo civili. La tensione tra le istituzioni iraniane e il Consiglio di Sicurezza dell’Onu è altissima, dopo che quest’ultimo ieri ha condannato l’occupazione del compound diplomatico inglese. Il presidente del Parlamento iraniano, Ali Larijani, ha definito l’atto dell’Onu una copertura dei crimini commessi da USA e Gran Bretagna e ha specificato che la polizia avrebbe fatto di tutto per impedire l’occupazione, per cui la condanna del Palazzo di Vetro sarebbe inaccettabile.
Di attacco alle convenzioni internazionali ha parlato il Segretario di Stato USA, Hillary Clinton, che ha definito quello di ieri a Teheran una minaccia non solo per gli inglesi, ma per tutta la comunità internazionale.
Il regime di Ahmadinejad e dell’ayatollah Khameini sembrano volere fare di tutto per fare salire ancora di più la tensione con l’Occidente, anche tramite le violenze in Siria, e il rischio di un non ritorno è francamente molto alto.