Questo pomeriggio Monti sarà a Bruxelles insieme agli altri ministri finanziari dell’Eurozona. Per Monti sarà la prima partecipazione a questa riunione speciale e vi parteciperà in qualità di Ministro dell’Economia. Lo scopo della riunione è quello di tentare di mettere a punto una concreta azione comune contro la crisi, specialmente con l’accrescimento del fondo Esfs, il cosiddetto Fondo di salvataggio.
Quello di Monti è stato definito un vero e proprio “battesimo del fuoco”, proprio perchè tra i punti all’ordine del giorno c’è la discussione riguardo la situazione economica italiana. Monti sarà chiamato ad esporre il suo programma anti-crisi davanti agli altri ministri europei e dovrà riuscire a convincerli che il programma funzionerà. Oltre a questo, ci sarà il rapporto di Olli Rehn riguardo la situazione italiana: il commissario Ue agli Affari economici e finanziari aveva spedito qualche settimana fa dei suoi collaboratori a Roma per monitorare come la classe politica stesse applicando le misure che già il governo Berlusconi aveva concordato con l’Ue.
Oltre ai rapporti degli esperti della Commissione inviata a Roma, Rehn esporrà le sue impressioni sull’Italia, vista la visita di venerdì scorso a Monti, Passera e Fornero. Prima della riunione vera e propria, Monti incontrerà il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, e altri ministri dell’economia, come il francese François Baroin. Nella riunione si parlerà anche della situazione di Grecia ed Irlanda, che devono ricevere rispettivamente la sesta e quarta tranche dei prestiti che l’Ue gli ha concesso per risollevarsi dalla crisi.
L’argomento più importante saranno i “firewall”, le difese anti-contagio che dovrebbero convincere i mercati della solidità dell’euro. Stavolta però, rispetto alle altre riunioni, c’è meno fiducia nelle azioni dei diciassette ministri: già negli altri casi si era parlato di provvedimenti per sconfiggere la crisi, ma in realtà nessuna misura si è rivelata abbastanza incisiva e convincente agli occhi dei mercati. I due punti veramente cruciali rimangono due: l’intervento Bce e gli eurobond. E’ necessario assicurare che gli interventi della Bce saranno costanti in caso di difficoltà; inoltre bisogna convincere la Germania ad aderire alla creazione degli eurobond (ora stability-bond), per attenuare il problema del debito pubblico negli stati più colpiti dalla crisi. La revisione del trattato dell’Unione Europea dovrebbe servire a convincere la Germania a cedere sui titoli di stato europei.