A due giorni dall’accordo raggiunto tra Fiat e sindacati su Termini Imerese, i sindacati hanno indetto un’assemblea dei lavoratori dello stabilimento per “spiegarlo” ai lavoratori. Al centro dell’assemblea indetta da Fiom, Fim e Uilm i contenuti dell’intesa firmata con la Fiat grazie alla mediazione del Ministro dello Sviluppo, Corrado Passera.
Con 640 lavoratori in prepensionamento e 21 milioni di euro, la casa del Lingotto chiude così la vertenza sullo stabilimento siciliano strappando il via libera da parte di tutte e tre le organizzazioni sindacali, pur con l’insoddisfazione di Fiom che lo ha definito un “accordo al ribasso”, perchè l’importo si aggirerebbe intorno al 70-80% rispetto a quanto concesso da Fiat agli altri stabilimenti.
Intanto si pensa già al futuro e al prossimo incontro del 1° dicembre. Protagonista del prossimo tavolo sarà infatti la Dr Motor, l’azienda pronta a raccogliere l’eredità di Fiat e a riassorbirne i lavoratori con l’obiettivo di produrre circa 10.000 auto nel 2013 e di raggiungere le 60.000 nel 2017. Questi sono solo alcuni numeri del piano industriale presentato da Massimo Di Risio.
Per quanto riguarda invece le assunzioni, si comincia dal 2012 con 241 posti pescati tra le 920 unità in esubero da Fiat, puntando ai 1.312 nel 2016. Grazie all’accordo raggiunto, la quota dei 1.566 lavoratori iniziali in esubero si è abbassata: saranno 640 quelli che entro 6 anni (dopo due anni di cassa integrazione e 4 di mobilità) verranno accompagnati alla pensione con un bonus fisso di 460 euro mensili, uguale per tutti, operai o impiegati, indipendentemente dalla qualifica. Dopo i primi due anni di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività, verrà attivata la mobilità, in modo da favorire lo scivolamento dei dipendenti che matureranno i requisiti pensionistici proprio nel periodo coperto dagli ammortizzatori.