L’agenzia di rating Moody’s ha avvertito sul rischio che l’intera Eurozona venga travolta dal rischio che uno o più stati siano coinvolti dalla non sostenibilità dei loro debiti, con la possibilità che escano fuori dall’area della moneta unica.
Secondo Moody’s, l’aggravarsi della crisi dei mercati e della crisi politica in Grecia e Italia provocheranno pressioni crescenti sull’Eurozona, che al più presto sarà chiamata a decidere se integrarsi maggiormente o se al contrario si avvierà verso un percorso di frammentazione. Uno dei fattori fondamentali della crisi sarebbe per l’agenzia la debolezza istituzionale dell’Europa, che non sarebbe in grado di gestire una situazione di difficoltà del genere.
L’agenzia richiama l’attenzione sulla necessità che vengano al più presto date risposte dai governi con la presentazione di misure valide e chiarendo che il rating di tutti gli stati dell’Eurozona sarà vagliato entro il primo trimestre del 2012, con il rischio di declassamento che potenzialmente coinvolgerebbe tutte le economie.
La minaccia non tanto velata di Moody’s arriva dopo la diffusione della notizia che il Fondo Monetario Internazionale avrebbe già studiato un piano da 600 miliardi di dollari per salvare l’Italia, in modo da tenerla al riparo dai rendimenti altissimi del mercato per i prossimi 12-18 mesi, il tempo necessario a fare le riforme e a tornare sul mercato con rendimenti sostenibili, intorno al 4-5%.
Tuttavia, in mattinata lo stesso Fmi ha smentito che sia mai stata discussa una tale ipotesi, sebbene le indiscrezioni circolano da settimane. In base ai calcoli di Washington, nel 2012 l’Italia avrebbe bisogno di rifinanziarsi per 380 miliardi di euro.