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Marocco, vincono islamici con 80 seggi. Necessaria coalizione

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Giuseppe Timpone

I risultati definitivi in Marocco confermano la vittoria di Giustizia e Sviluppo, il partito islamico e moderato di Abdelillah Benkirane, che ha ottenuto 80 seggi e il 30% dei consensi. Si festeggia nel quartier generale del Pjd (Parti pour la Justice et le Développement), anche se c’è pure l’amarezza di un dato che non consentirà loro di governare da soli e che li ridimensiona, rispetto agli annunci della notte elettorale, quando gli stessi leader del Pjd si attendevano almeno 90 seggi. Per come sono stati congegnati i collegi elettorali, sarà necessaria una coalizione di governo per avere la maggioranza. E le trattative sarebbero già iniziate, anche se Benkirane pone già un limite alle possibili intese: niente accordi con quelli del Pam, il cartello eterogeneo degli otto partiti, che si erano coalizzati tra loro per impedire l’ascesa del “pericolo islamico”. Aperture reciproche, invece, verso il centrodestra di Istiqal, che con i suoi 45 seggi si dice pronto a discutere con il Pjd.

Sarà necessario anche dialogare con altre formazioni più piccole della sinistra, come i socialisti, perchè bisogna raggiungere 198 seggi per ottenere la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti.

L’altra amarezza, ma non solo per gli islamici, è la bassa partecipazione al voto: 45%, contro il 37% del 2007, ma in nettissimo calo dal 72% del referendum costituzionale di luglio. Non c’è in Marocco la stessa ventata araba che si è registrata in Tunisia e in parte già in Egitto, anche se le condizioni iniziali qui sono state molto migliori. Il risultato è che dopo il referendum voluto dal Re Mohammed VI solo quattro mesi fa, oggi sono solo i partiti a determinare il futuro politico del Paese e non più la Casa Reale. Il Pjd ci tiene a precisare che non ha niente a che fare con i cosiddetti “islamisti”, ma il suo programma semplicemente non contrasterebbe con la Sharia.

Tuttavia, le ragioni della loro ascesa vanno individuate in un programma che prevede una lotta serrata alla corruzione, problema endemico del Marocco, nella lotta contro l’evasione fiscale e per un piano articolato di sviluppo, specie per la creazione di lavoro per i giovani.

Ora il rischio è che la necessità di mettere insieme troppi partiti per creare un governo possa creare i presupposti per una paralisi politica, più che per una svolta. I seggi delle altre formazioni sono molto frammentati, infatti. Oltre al già citato Istiqal con 45 seggi, ci sono l’Unione Nazionale degli Indipendenti con 38 seggi, il Partito dell’Autenticità e della Modernità a 33 seggi, l’Unione Socialista a 29 seggi, il Movimento Popolare a 22 seggi, l’Unione Costituzionale a 15, il Partito per il Progresso e il Socialismo a 11 seggi.

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Giuseppe Timpone