S&P declassa Belgio ad AA

L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha annunciato di avere declassato il Belgio, portando la sua valutazione sul debito da AA+ ad AA, pertanto, tagliando il suo giudizio di un livello. La decisione si è resa necessaria, spiega l’agenzia, per le pressioni sulle finanze pubbliche che il Paese dovrebbe ricevere a breve, a causa di situazioni di difficoltà nel suo settore finanziario privato (caso Dexia docet).

Inoltre, altre difficoltà dovrebbero provenire dal crescere dei problemi in stati con cui il Belgio ha fitti rapporti commerciali (Francia?). Tutte queste pressioni, secondo S&P, il Belgio non sarebbe in grado di affrontarle, a causa dell’impossibilità da un anno e mezzo di formare un nuovo governo. Anche l’outlook è negativo, il che lascia aperta la porta a un ulteriore “downgrade”.

Il premier (uscente) Yves Leterme ha affermato che si rende necessaria una risposta credibile e immediata, al fine di evitare il peggio. E proprio la rinuncia del premier in pectore Di Rupo a formare il nuovo governo, in seguito alle enormi difficoltà riscontrate nel mettere in piedi una maggioranza, potrebbe avere contribuito all’abbassamento del giudizio dell’agenzia.

Il Belgio è senza governo da 526 giorni, a causa delle divisioni tra formazioni politiche pro-valloni e altre pro-francofoni. Ciò rende, ad esempio, molto difficile una trattativa seria sul caso Dexia, il colosso del credito franco-belga, il cui salvataggio da 90 miliardi peserà sulle spalle di Bruxelles per almeno 54 miliardi.

Proprio in vista delle crescenti difficoltà sul fronte dei conti pubblici, il governo aveva chiesto alla Francia di rinegoziare l’accordo, sottoscritto solo un mese fa, ma anche la Francia teme di essere declassate e di perdere la sua tripla A, quindi, non è intenzionata ad accollarsi quote ulteriori di garanzie sui bond Dexia.

 

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