Si riaccendono i riflettori sulla questione riguardante la chiusura dello zoo di Napoli, dopo che l’ex ministro al turismo Michela Vittoria Brambilla ha inviato una lettera al sindaco della città Luigi De Magistris, affinché quest’ultimo provveda all’immediata chiusura dello zoo.
All’appello hanno partecipato diverse personalità dello spettacolo, tra cui Marco Berry, Licia Colò, Rita Dalla Chiesa, Giorgio Panariello, i 99 Posse, Maurizio Costanzo e Renato Zero oltre agli storici sostenitori del movimento fondato dal ministro la “Coscienza degli animali” e alcune delle più importanti associazioni animaliste del paese: Lav, Enpa, Oipa, Lega nazionale per la difesa del cane e Lega italiana difesa animali.
I circa 300 animali attualmente presenti nello zoo in questione verserebbero in condizioni di evidente disagio e per questo l’ex ministro chiede al sindaco, contattato telefonicamente, di “chiudere subito la struttura”, tenendo anche conto del fatto che lo zoo non dispone della licenza del Ministero dell’Ambiente che da circa sette anni dall’entrata in vigore della legge sugli zoo, ogni struttura di questo tipo dovrebbe avere.
Sembrerebbe che il sindaco De Magistris stia valutando l’ipotesi di chiudere la struttura, ma non è così semplice. A sentire il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ed il professore della Facoltà di Veterinaria della Federico II Luigi Esposito, che da tempo segue gli animali dello Zoo di Napoli, la situazione sarebbe più complicata. «Tutti vogliono che gli zoo non esistano più. Il problema a Napoli è però sapere chi si occuperà, curerà e darà da mangiare agli animali ospiti oggi della struttura che sono tutti anziani, nati in cattività o sequestrati alla camorra. Animali che potrebbero anche morire se trasportati altrove. ”
In molti, invece, sostengono che trasportare gli animali non sarebbe così rischioso, ma la polemica resta aperta.
Malgrado le parole e gli scambi di opinioni tra i diversi esponenti politici, non è una questione politica quella della vita degli animali dello zoo. Bisogna che si provveda quanto prima ai 300 ospiti della struttura, i quali hanno il diritto di vivere almeno gli ultimi anni della loro esistenza in situazioni “migliori”. Nulla li restituirà alla libertà che è stata loro tolta da sempre, ma è dovere di una città come Napoli cercare di garantire a questi animali una vita dignitosa.