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Berlusconi ci lascia un Natale più ricco, acconto Irpef ridotto all’82%

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Giuseppe Timpone

Il premier Mario Monti ha firmato ieri il decreto con cui autorizza a una riduzione dell’acconto Irpef dal 99% all’82%, dando seguito a una norma voluta già a maggio dal precedente governo Berlusconi. Lo sconto del 17% riguarda i lavoratori autonomi, gli imprenditori, coloro che percepiscono un reddito da partecipazione a società, coloro che percepiscono un affitto o anche i collaboratori occasionali.

Il Tesoro calcola che il risparmio sarà pari a 3 miliardi di euro per i contribuenti, che si troveranno così a Natale una maggiore liquidità in tasca. Ma attenzione: si tratta solo di uno spostamento temporale della somma, che va comunque versata in sede di saldo nel 2012. Quindi, non è uno sgravio d’imposta, ma semplicemente una riduzione dell’anticipo sull’imposta.

Normalmente, infatti, a novembre va pagato il 59,4% dell’Irpef pagata allo stato per l’esercizio precedente. Tale percentuale, sommata al primo acconto di luglio, pari al 39,6%, determina un acconto complessivo del 99%, con eventuale saldo poi da effettuare nell’anno successivo. Ora, invece, per quest’anno a novembre si pagherà solo il 42,4%.

Lo sgravio temporaneo dovrebbe riguardare 7,2 milioni di contribuenti, che a testa dovrebbero risparmiare sotto le feste intorno a 400 euro. Per quanto si tratti solo di uno slittamento, la misura potrebbe stimolare i consumi natalizi, in quanto aumenta la liquidità intorno al periodo cruciale di Natale.

Inoltre, per Rete Imprese Italia ciò potrebbe rappresentare una misura molto positiva per quei contribuenti che avendo guadagnato quest’anno di meno sarebbero stati costretti a pagare comunque imposte non dovute.

Per quanti avessero già effettuato il saldo con il modello F24, vi è la possibilità di vantare un credito d’imposta, ad esempio, a compensazione dell’Ici. Per chi, invece, avesse già saldato tramite busta paga o pensione, il datore di lavoro o l’ente di previdenza ha l’obbligo di restituire la minore somma dovuta nella busta paga o pensione di dicembre o al più tardi su quella di gennaio.

 

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Giuseppe Timpone