Trovato falco pescatore ferito a Linosa

A Linosa, in provincia di Agrigento, è stato trovato nei giorni scorsi un esemplare di Pandion haliaetus, meglio noto come “falco pescatore”.

L’animale, ferito da un colpo di fucile, è stato trovato da un abitante del posto, il quale lo ha raccolto e consegnato al direttore della riserva naturale del Wwf di Torre Salsa, Alessandro Salemi.

Il falco pescatore è l’unica specie vivente di uccello appartenente alla famiglia dei Pandionidae e vive in prossimità dell’acqua, dunque paludi, stagni, fiumi e coste marine. Si nutre prevalentemente di pesci, sia d’acqua dolce che d’acqua salata ed è considerato un abilissimo cacciatore, capace di catturare la sua preda lanciandosi in picchiata sulle acque. È diffuso in Germania, Scandinavia, Polonia e Russia, ma anche in Australia e nelle isole limitrofe, ma è possibile avvistare alcuni esemplari in Italia, come in questo caso, durante il periodo di migrazione.

Dello scorso luglio è la notizia che dopo 42 anni una coppia di falco pescatore ha nidificato sul suolo italiano, nel  Parco della Maremma, vicino alla foce del fiume Ombrone. Nel lontano 1969, le uova di questo spettacolare rapace si erano schiuse per l’ultima volta in nidi collocati sulle coste sarde e siciliane.

Questa notizia ci da modo di capire quanto il passaggio di questi rari esemplari in Sicilia, come in Sardegna o in Corsica, sia fondamentale e quanto sia importante tutelare questa specie.

Il falco è stato ora affidato al centro di recupero della fauna selvatica di Cattolica Eraclea, dove i volontari provvederanno ad un microintervento, nel tentativo di ricostruire le ossa dell’ala colpita dalla fucilata. Dopo l’intervento si provvederà alla riabilitazione e se tutto dovesse andare per il verso giusto, come ci auguriamo, il rapace potrà presto tornare in libertà.

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