Dopo le congratulazioni è la volta delle richieste. Le associazioni che ruotano attorno al settore dell’automotive, dopo aver plaudito il nuovo Governo Monti, iniziano a snocciolare le richieste. Il pressing del mondo dell’auto sul nuovo Governo ha già preso il via. A dare l’inizio alle danze sono ANFIA, UNRAE e FEDERAUTO. L’obiettivo è lo stesso e comune. Nel mirino c’è la diminuzione delle tasse.
“Ci auguriamo che la nostra filiera sia riconosciuta come player fondamentale per la crescita dell’economia anziché soltanto come ‘bancomat’ dell’Erario, come accade da troppo tempo, in particolare in questi ultimi anni” – ha dichiarato Guido Rossignoli, Direttore Generale ANFIA. “In una situazione di crisi che colpisce pesantemente la nostra filiera, denunciamo da tempo l’eccessivo peso del prelievo fiscale che grava sul settore, in relazione al quale auspichiamo che si realizzi il prima possibile un’inversione di tendenza. Ci auguriamo, infine, la prossima riapertura dei numerosi Tavoli aperti con il Governo negli ultimi anni, ma troppo spesso disattesi, nonché una maggiore attenzione da parte del Governo stesso alle grandi sfide globali che coinvolgono il nostro comparto e che vengono definite a livello europeo”.
Dopo il plauso e il benvenuto al nuovo Governo, le richieste vengono anche dall’UNRAE: “il mondo italiano dell’automotive, con il suo importante ruolo nella mobilità, attende con vivo interesse – si legge in una nota dell’associazione che riunisce i rappresentanti delle case automobilistiche estere in Italia – misure che, attraverso il supporto ai veicoli a basse emissioni e seguendo il principio di neutralità tecnologica, siano capaci di rilanciarne il peso che in un Paese moderno compete a questo settore”.
A dare il benvenuto al nuovo Governo è anche FEDERAUTO, l’organizzazione che rappresenta i concessionari d’auto, che oltre all’entusiasmo nell’accoglienza, in una nota, esprime anche la speranza e la fiducia nel recepimento delle proposte: “Al nuovo Governo vorrei dire che noi della Federauto abbiamo già pronte delle proposte a costo zero per lo Stato che potrebbero ottenere più risultati: aumentare le entrate fiscali, svecchiare il parco auto, aiutare l’ecologia, diminuire i costi degli incidenti stradali, difendere i posti di lavoro e le nostre aziende. Nel contempo chiediamo, poiché si tratterà di rimodulare la pressione fiscale, di togliere l’acceleratore dalle accise sulla benzina e di annullare l’aumento Ipt. E un futuro impegno, quindi, a non tartassare sempre e solo gli automobilisti con l’effetto di distruggere un settore e soffocarne ogni possibile ripresa”.