Il governo Monti incassa un voto di fiducia da record in Parlamento, con 556 voti favorevoli. Mario Monti, nuovo Premier d’Italia, ha pronunciato queste parole poco prima della votazione: «Qui oggi non vi chiedo una fiducia cieca, ma una fiducia vigilante». Le decisioni da prendere saranno «decisioni non facili o non gradevoli».
La fiducia ottenuta da Monti è schiacciante: 556 sì e 61 no, ovvero 59 leghisti e due altri deputati. Un’altra maggioranza amplissima, dopo quella ottenuta al Senato. Il Premier ha detto, dopo la votazione: «E’ quasi impossibile, ma ce la faremo». In seguito ha parlato delle recenti polemiche e della necessità di «deporre le armi», di non parlare più di «staccare la spina» (riferendosi chiaramente a Berlusconi). Piccata la risposta di Bossi: «Durerà finché la gente non si incazza».
Il governo si impegnerà per arrivare fino alla fine della legislatura, in modo da poter portare a termine il suo programma di risanamento. Sempre Monti si è detto indignato per le recenti accuse ricevute, cioè di essere un Premier piegato ai poteri forti, invitando gli italiani a non dare agli altri la colpa della crisi economica. Il Presidente del Consiglio ha poi annunciato un incontro fissato per il prossimo martedì con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, primo di una lunga serie. Infatti Monti ha intenzione di incontrare regolarmente le forze politche europee: «Il contributo dell’Italia , d’ora in poi, sarà permanente».
Parlando alla Camera della fiducia, il Presidente ha detto: «La fiducia in noi è anche una fiducia verso di voi» e farla mancare «avrebbe conseguenze sulla fiducia dei cittadini verso la politica». Proprio questa frase era rivolta a coloro che nel Pdl hanno minacciato in questi giorni di staccare la spina al governo. Lo stesso professore menziona l’espressione, chiedendo poi che non venga più usata: «Vi prego, non usatela più, noi non siamo un apparecchio elettrico. E anche se fosse, non saprei quale apparecchio dovremmo essere, se un rasoio o un polmone artificiale…».
Visto l’andamento sempre negativo dei mercati in questi giorni, Monti si è impegnato a darsi da fare il più possibile per risollevare l’economia. Monti promette di agire «con umiltà e determinazione» per permettere «una deposizione delle armi delle forze politiche fin qui contrapposte che possa favorire l’assunzione di decisioni non facili e non gradevoli». Infine delle parole sono state spese sul federalismo fiscale, il grande “nodo in gola” della Lega: «Non c’è nessuna contraddizione tra quanto già deciso sul federalismo fiscale, del quale il governo intende seguire da vicino il processo di attuazione, e la coesione territoriale».