Avvio debole per Piazza Affari, che in mattinata viaggi intorno alla parità, in attesa del voto di fiducia (scontato) alla Camera, che sancirà l’inizio vero e proprio dell’operato del governo Monti. Ma sul mercato dei titoli di stato, la tensione resta alta, non tanto per l’Italia, quanto e soprattutto per la Spagna, il cui differenziale di rendimento dei bond decennali sui Bund tedeschi si è portato sopra la barriera dei 500 punti e ha superato l’Italia.
Infatti, a metà mattinata, lo spread decennale tra i Bonos e i Bund si attesta sui 503 punti, mentre quello tra i BTp e i Bund si aggira sui 48o punti. In realtà, i rendimenti italiani erano schizzati su un differenziale fino a 508 punti questa mattina, per poi ripiegare. Segno, che ci vorranno diverse settimane, prima di avviare un’inversione strutturale di tendenza dello spread.
Al momento, invece, sembra rientrare il caso Francia, il cui spread aveva ieri superato i 200 punti base, ma che adesso viaggia sui 160-165 bp.
Ma che la tensione resti altissima lo dimostra anche l’appello anche irritato di Mario Draghi ai leader dell’Eurozona, chiedendo loro che l’Efsf, il Fondo europeo di salvataggio, venga fatto partire subito. Draghi ricorda come già a luglio, cioè quattro mesi fa, si era parlato di un irrobustimento del fondo a 750 o 1000 miliardi di euro e che già oltre un mese fa si era discusso sull’effetto leva, pari a 4-5 volte superiore l’importo dell’Efsf stesso.
Quindi, aggiunge il governatore della BCE, siamo a diverse settimane di distanza e le prospettive dell’economia sono peggiorate, mentre c’è una spaventosa lentezza nell’assumere decisioni sull’uso dell’Efsf.