Circa la metà del debito pubblico italiano è in mano agli investitori stranieri, ed anche per questo sinora è stato “facile” attaccare in questi ultimi mesi i nostri Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) rispetto invece a Paesi come il Giappone dove la quota di debito pubblico in mano agli investitori esteri è irrisoria o quasi. Ed allora, a difesa del risparmio, su proposta formulata dall’Abi, Associazione Bancaria Italiana, alcune banche hanno già aderito al cosiddetto Btp-Day, il 28 novembre del 2011, quando gli istituti di credito aderenti all’iniziativa permetteranno ai clienti di poter acquistare i titoli di Stato italiani senza l’onere delle commissioni.
Il tutto mentre con l’insediamento del nuovo Governo tecnico guidato dal Premier Mario Monti si sta assistendo, sui debiti pubblici dell’Eurozona, ad un’inversione dello scenario. In data odierna, innanzitutto, lo spread tra il Bund ed i titoli di Stato decennali francesi, all’1,50%, si è rapidamente allontanato dalla soglia record del 2%, così come lo spread Btp-Bund, a 467 punti base, è ancora alto ma sotto di oltre 100 punti base rispetto ai massimi da record e pericolosissimi dei giorni scorsi.
Ad oggi, inoltre, in termini di spread la Spagna è tornata a passarsela peggio di noi con uno spread sul Bund a 476 punti base. L’auspicio è in ogni caso quello che sia gli spread su Bonos, sia quelli sui Buoni del Tesoro Poliennali (Btp), anche se gradualmente possano rientrare su livelli decisamente più bassi per evitare un effetto contagio che rischia di far cadere in una profonda recessione tutti i Paesi periferici dell’Eurozona.