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BCE, Merkel dice no a prestatore ultima istanza

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Giuseppe Timpone

Il cancelliere tedesco Angela Merkel e il suo ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble, entrambi del partito conservatore della CDU-CSU, hanno ribadito la contrarietà della Germania all’utilizzo della BCE come prestatore di ultima istanza, al fine di salvare gli stati dell’Eurozona dagli attacchi speculativi.

La Merkel ha detto che la crisi deve essere affrontata con azioni più decise, invitando i colleghi degli altri governi europei a fare di più sul fronte del risanamento dei conti pubblici, visto che quanto fatto fino a oggi è risultato essere insufficiente.

Sulla stessa linea anche Schaeuble, il quale ha definito un errore cedere alle pressioni di certi governi in questa fase e ai mercati, in quanto l’Europa pagherebbe nel lungo periodo le conseguenze di un eventuale utilizzo inconsueto della banca centrale a fini di sostegno monetario.

Si profila all’orizzonte una rottura su questo punto dell’asse Sarkozy-Merkel, dato che il presidente francese è tra quanti in questi giorni chiedono persino di revisionare i Trattati, per consentire che la BCE possa sostenere direttamente i bond governativi, eliminando alla radice gli attacchi speculativi.

La Francia si trova nell’occhio del ciclone della speculazione e dopo l’Italia, viene considerata la prossima vittima da colpire, a causa di molte debolezze strutturali, quali l’alto indebitamento pubblico, l’alto deficit e una crescita in forte frenata. Inoltre, le elezioni politiche e presidenziali dell’anno prossimo non lasciano ritenere che una seria politica di austerità possa essere adottata prima delle urne.

Anche il premier irlandese Enda Kenny, presente in conferenza stampa con Angela Merkel, si è detto favorevole a una revisione dei Trattati e non ha nascosto su questo punto il suo dissenso dal cancelliere tedesco.

 

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Giuseppe Timpone