Mario Monti ha accettato l’incarico di Presidente del Consiglio: l’ex commissario Ue ha sciolto questa mattina la riserva e ha portato la lista dei ministri al Capo dello Stato. Un colloquio più lungo del previsto quello tra il nuovo premier e Napolitano: cominciato alle 11, come da programma, si è protratto fino a oltre le 13. Due ore nelle quali si è messa a punto la squadra di governo e nelle quali si sono succedute le indiscrezioni sui nomi presentati con internet e i social network ancora una volta a fare la parte del leone: qualche nome è stato, infatti, confermato grazie alle notizie che arrivavano da Twitter.
Con un governo di tecnici e molti professori gli studenti sono diventati una fonte dei giornalisti con la conferma di Anna Maria Cancellieri al Viminale e di Lorenzo Ornaghi ai Beni Culturali. La lista ufficiale si è avuta alle ore 13.25 quando Monti si è presentato davanti ai giornalisti: confermato l’interim al ministero dell’Economia per il nuovo premier.
La lista prevede invece cinque ministri senza portafoglio: Enzo Moavero Milanesi (Affari Europei), Piero Gnudi (Turismo e Sport), Fabrizio Barca (Coesione territoriale), Piero Giarda (Rapporti con il Parlamento), Andrea Riccardi (Cooperazione internazionale); agli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, agli Interni Anna Maria Cancellieri, alla Giustizia Paola Severino, alla Difesa Gianpaolo di Paola, allo Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera, Mario Catania all’Agricoltura, all’Ambiente Mario Clini, al Lavoro e politiche sociali Elsa Fornero, alla Salute Renato Balduzzi, all’Università e Istruzione Profumo, alla Cultura Lorenzo Ornaghi. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà Antonio Catricalà, attuale presidente dell’Antitrust.
Monti ha voluto sottolineare come siano stati uniti in unico ministero lo sviluppo economico e le infrastrutture, una scelta che segue la logica di “mettere al centro delle iniziative coordinate per la crescita economica”. Monti ha spiegato come il governo non avrà al suo interno personalità politiche per precisa scelta dei partiti e questo potrà “agevolare il radicamento in parlamento dell’esecutivo perché toglierà un motivo di imbarazzo”. Il neo presidente del Consiglio ha anche annunciato che il programma sarà presentato alle Camere a partire da domani quando sarà presentato al Senato. Il giuramento del nuovo esecutivo avverrà oggi pomeriggio alle 17 presso il Salone delle Feste del Quirinale.