Francia, Sarkozy risale nei sondaggi. Riaperta corsa presidenziali

Sarkò sì, Sarkò no è il tormentone che si respira in Francia in queste ultime settimane. A sei mesi dalle elezioni presidenziali, il destino dell’Eliseo è quanto mai incerto. Se fino a qualche settimana fa, la corsa per le presidenziali sembrava scontata e tutta a favore del candidato socialista François Hollande, gli ultimi sondaggi ribaltano questa convinzione e parlano di uno scenario molto mobile e poco prevedibile. Secondo la casa di sondaggi CSA, il presidente Sarkozy avrebbe compiuto una rimonta spettacolare, in termini di popolarità, in un solo mese e come mai durante il suo mandato. Passa dal 32% di ottobre al 40% di metà novembre e diminuisce la percentuale di quanti lo sfiduciano, che ora si attesta al 56%. Il trend opposto, invece, lo subisce il suo sfidante, Hollande. In un solo mese ha perso cinque punti (popolarità al 51%) e malgrado resti ancora in testa nei consensi, si assottiglia il margine di vantaggio su Sarkozy.

Quindi, che cosa accade in Francia, con questi sondaggi apparentemente schizofrenici? Se anche LH2 conferma un aumento di popolarità per Sarkozy di cinque punti al 37% e di sei punti anche per TNS Sofres, evidentemente qualcosa è successo davvero.

E questo qualcosa si chiama crisi. L’iperattivismo di Sarkò, che gira (inutilmente) in lungo e in largo per l’Europa, alla ricerca di visibilità e di una qualche soluzione alla crisi greca, che dilaga anche altrove, ha dato ai francesi l’impressione di un uomo che si muove e che si sappia accostare a quelli che stanno bene, come la Merkel, dando un’immagine di sicurezza, vincente e di tutela degli interessi nazionali. Poco importa, finora, che proprio l’incapacità della coppia Sarkozy-Merkel ha rafforzato la sfiducia degli investitori, per ora l’Eliseo quanto meno sembra di darsi da fare.

Ed è un elemento che potrà giocare molto facilmente in campagna elettorale, di fronte al “floscio” Hollande, che come ammette anche la sua ex moglie e dirigente socialista Ségolène Royal, ha il problema dell’inazione. E così, da una distanza abissale tra i due, adesso siamo a pochi punti, quando mancano ancora sei mesi alle urne, un tempo che pare adesso sufficiente per la rimonta.

Certo, dietro l’angolo c’è la speculazione che si sta già spostando contro Parigi. Infuria anche la crisi, con una crescita che sembra essere destinata prossima allo zero. Ma Sarkozy potrebbe paradossalmente beneficiare proprio delle difficoltà, mostrando di sapersi muovere, contrariamente a un Hollande che non ha mai governato.

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