Se avete pensato di andare presto a Parigi e siete appassionati di tè, la guida michelin vi propone il famosissimo e, ahimè, costoso ristorante Yam’Tcha.
I proprietari, Adeline Grattard e Chiwah, compagni di lavoro e nella vita, hanno deciso di aprire nel lontano 2009, dopo il loro viaggio a Hong Kong, un ristorante dove il tè fosse servito e costituisse la bevanda principale di tutto il pasto. Perché non portare l’idea di bere tè a tavola anche a Parigi? Allora non solo bistrot ma anche questo ristorante molto particolare situato in una stradina tranquilla del quartiere delle Halles: si tratta di un locale molto piccolo (è necessario prenotarsi almeno un mese prima) dove la cucina è visibile, anzi visibilissima.
Il nome Yam’Tcha, in cinese, significa l'”ora del tè”. I tè, selezionati e preparati da Chiwah, sono deliziosi e serviti in minuscole teiere e infusi rapidamente affinché i tannini restino morbidi. Ma ciò che affascina è anche la cucina di Adeline Grattard: l’armonia e l’equilibrio caratterizzano infatti i cibi preparati da questa donna che ama unire i sapori d’Occidente e e quelli dell’Asia, facendoci esplorare nuovi gusti e sapori. Cozze di allevamento alla soia nera e piquillos, foie gras di Vandea in camicia con contorno di conchiglie del pellegrino secche, shitaki e physalis, rombo cotto al vapore con riso nero, bietole e cappelunghe.
Menu pranzo 30 e 45 €. Di sera, menu degustazione a 65 €. Aggiungere 20 € per gli accordi cibo/tè.