Dopo le consultazioni di stamattina, il Pd ha smentito il suo appoggio all’ esecutivo di Monti con la presenza di Letta e Amato. Bersani ha smentito le indiscrezioni di stamattina che pareva portassero alla formazione di un nuovo governo con la presenza di due personaggi come Gianni Letta e Giuliano Amato, legati al centrodestra. Bersani darà il suo appoggio incondizionato, solo se il governo sarà un governo puramente tecnico, senza colore politico.
«Abbiamo confermato pieno e convinto sostegno a questo sforzo e tentativo, non abbiamo posto termini al governo», queste le parole del segretario del Pd Luigi Bersani, al termine delle consultazioni col nuovo Premier. Come per il Pdl, anche il Pd ha chiesto alcune garanzie a Monti, come ad esempio una riforma della legge elettorale in vista delle prossime elezioni: «Abbiamo indicato la riforma elettorale, la riduzione del numero dei parlamentari, le riforme costituzionali e istituzionali». Quindi nuovo sistema elettorale e tagli ai costi della politica restano dei punti imprescindibili per il Pd. Per Bersani quello di oggi «è stato un incontro davvero incoraggiante».
Mario Monti non ha intenzione di dare una scadenza al suo governo e lo ha più volte ribadito. Sono rassicuranti le parole di Bersani, come quelle arrivate questa mattina dal segretario del Pdl Angelino Alfano: «Pensiamo che il tentativo del presidente Monti di formare un nuovo governo sia destinato a un buon esito». Durante le consultazioni di ieri Monti ha ricevuto il sostegno di quasi tutti le forze politiche, Terzo Polo compreso, anche se chi proprio non vuole saperne di questo governo di larghe intese è la Lega. Bossi è inamovibile e sembra pronto a condurre una strenua opposizione, incominciando di fatto la sua campagna elettorale sul territorio, ovvero ciò che continua ad assicurare alla Lega un ampio bacino di elettori.
Stamattina sono pervenute anche delle dichiarazioni dall’Ue, tramite il portavoce del vice presidente della commissione europea Olli Rehn. Il portavoce Amadeu Altafaj ha dichiarato che ci sono «sfide urgenti» per l’Italia, che devono essere «affrontate urgentemente» dal nuovo governo guidato da Monti. «Ora la palla sta nel campo dell’Italia», ha concluso Altafaj, ribadendo come ci sia bisogno di attuare al più presto le riforme strutturali progettate per il nostro Paese.
Intanto questa mattina in mercati non sorridono all’Italia, lo spread continua a salire, il tasso d’interesse dei titoli nostrani sale di nuovo oltre il 7%. L’effetto Monti tarda a farsi sentire, ma per giudicare bisognerà attendere la formazione del nuovo governo.