Cina, avanzo commerciale a 150 mld entro fine anno

La Cina quest’anno dovrebbe raggiungere un avanzo commerciale pari a 150 miliardi di dollari. Lo ha dichiarato un paio di giorni fa il ministro per il commercio, che ha sottolineato come sia molto probabile che i tassi di crescita delle importazioni e delle esportazioni nel 2011 siano inferiori a quelle dello scorso anno, per via del peggioramento della situazione economica a livello internazionale.

Tuttavia, prosegue l’accumulo di avanzi per la Cina, che con i 150 miliardi di quest’anno dovrebbe avere riserve valutarie stimate in 3500 miliardi di dollari.

Nei primi mesi dell’anno, la Cina aveva avuto il suo primo deficit commerciale da sette anni, ma il quadro è letteralmente mutato negli ultimi mesi, malgrado la lieve rivalutazione del tasso di cambio fisso dello yuan, il cui valore rispetto al dollaro si è apprezzato del 2,4% negli ultimi sei mesi e del 5% in un solo anno.

Ad aprile, il surplus commerciale aveva raggiunto gli 11,4 miliardi, contrariamente alle attese degli analisti e quel dato ha impresso una svolta positiva per il trend della bilancia commerciale.

Tuttavia, Pechino è impegnata in una politica di contenimento dell’inflazione, cosa che comporta l’aumento dei tassi da un lato, ma anche l’esigenza di porre un freno all’ingresso così ingente di liquidità, tramite esportazioni nette.

Per questo, la politica di rivalutazione dello yuan dovrebbe proseguire, anche se il governo teme ripercussioni d’impatto molto negative sulle esportazioni, che rappresentano ancora il 40% della crescita del pil.

Pochi mesi fa, uno studio interno aveva evidenziato come una rivalutazione secca del 20% dello yuan comporterebbe la distruzione del 5% dei posti di lavoro, pari a venti milioni. Per questo, Pechino è titubante, anche se negli ultimi mesi si è allentata la pressione inflazionistica, con un tasso di crescita dei prezzi del 5,5%, in calo dai picchi del 6,5% di luglio.

 

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