Se lo scorso giovedì, il Tesoro ha collocato 5 miliardi di BoT a un anno, con un rendimento che si è attestato sopra il 6%, in rialzo di 250 punti base dall’asta di ottobre (rendimento del 3,57%), lunedì sarà la volta dei BTp quinquennali, un segmento molto importante, perchè riguarda un titolo sotto la luce dei riflettori, così come i decennali.
E il trend delle ultime sedute sul secondario è stato drammatico, con rendimenti fino al 7,8%, superiori a quelli del BTp a dieci anni, a segnalazione della crisi di fiducia sui nostri bond, ma anche delle attese ribassiste sui tassi BCE.
Il Tesoro collocherà un importo tra 1,5 e 3 miliardi, in una seduta che si preannuncia soprattutto un test sulla credibilità dello sbocco alla crisi politica di questi giorni. Lunedì, infatti, i mercati si attendono che a Roma si sia già deciso su chi puntare per la formazione di un nuovo governo.
Quanto alle attese, molto dipende non solo da fattori “esterni”, quali, appunto, le questioni politiche, ma anche dall’importo effettivo che il Tesoro collocherà, data la vasta forbice tra i minimi e i massimi previsti.
In realtà, la domanda dovrebbe essere abbondante, attirata da rendimenti che quasi certamente dovrebbero adeguarsi a quelli del mercato secondario, che alle ultime battute si sono attestati intorno al 6,5%.
Buona parte dell’esito dipenderà anche dal possibile intervento della BCE, che alla riapertura dei mercati, tra due giorni potrebbe comprare BTp quinquennali sul “grey market”, al fine di abbassarne i rendimenti anche all’asta. All’ultimo collocamento, i rendimenti si erano attestati al 5,3% circa.