Caccia: il cinghiale attacca il cacciatore

Durante una battuta di caccia a Valdichiana, un cacciatore di 60 anni di Lucignano è stato ferito dal cinghiale a cui aveva sparato. La reazione del cinghiale è stata immediata: ha caricato l’uomo, ferendolo gravemente ad una gamba. I morsi ripetuti hanno provocato ferite molto profonde e l’uomo ha perso molto sangue prima dell’arrivo dei soccorsi. Dopo aver attaccato l’uomo, il cinghiale ha attaccato i due cani che lo avevano accerchiato, uccidendoli. Gli altri cacciatori presenti hanno poi ucciso il cinghiale mentre stava cercando di nuovo di attaccare l’uomo.

La caccia al cinghiale è un’attività umana molto diffusa. Se anticamente lo scopo della caccia era quello di sfamarsi, oggi viene praticata come hobby nella maggior parte dei casi.

In alcuni casi la caccia viene praticata come strategia per il contenimento degli esemplari in quelle zone dove il loro numero è aumentato esponenzialmente, sfuggendo ad ogni controllo. Politiche di inserimento di esemplari allotoni, non originari del luogo, in ambienti diversi da quelli di origine hanno portato molto spesso squilibri negli ecosistemi, gravando sulle specie autoctone, originarie del luogo. Così la caccia viene praticata come unica soluzione per limitare i danni.

La caccia al cinghiale è particolarmente diffusa. Un esemplare adulto presenta una pelle moto spessa che lo protegge e i canini modificati in zanne. Se minacciato, un cinghiale può infliggere attacchi mortali nel tentativo di difendersi.

Il cacciatore è stato fortunato perchè è riuscito a salvarsi la vita, nonostante le sue condizioni siano state considerate serie dai medici. Per il cinghiale non si può dire lo stesso.

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