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Roma capitale dell’inefficenza dei trasporti pubblici: per noi cittadini è l’ora di agire!

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Giancarlo Sali

Avevamo già scritto in passato della vergogna che una città come Roma, capitale d’Italia e località nota in tutto il Mondo, detiene nel campo dei trasporti pubblici locali. In tutte le altre città d’Italia del Centro e del Nord il servizio è sensibilmente migliore come numero di vetture e puntualità ed atteggiamento del personale addetto.

La decisione poi dei macchinisti delle due metro romane (A e B) di ques’inizio di settimana va denunciato con forza. In condizioni normali le metro della capitale dalle 8 alle 10 e dalle 17,30 alle 20, cioè nelle ore dove la maggior parte dei cittadini e dei pendolari va e torna dal lavoro, sono in una condizione molto pericolosa. Stracolme fin dalle prime fermate, rallentamenti continui, scontri tra persone (una vera a propria guerra tra poveri) che cercano di entrare nelle vetture piene, bambini ed anziani in pericolo continuo. Sembra di stare in carri bestiame, invece ci troviamo in una delle due linee della metropolitana (la media in Europa è di 10) della capitale d’Italia. Bè dicevamo, negli ultimi giorni, escluso oggi, i macchinisti hanno cominciato a saltare le corse o ad evitare di fermarsi alle stazioni di fermata, così da rendere ancora più difficoltoso alle persone l’entrata nelle vetture rimanenti. Nelle fermate più popolose non si riusciva neanche ad entrare ai tornelli e l’ammassamento di persone ieri ha fatto chiudere la fermata della metro A della stazione Termini per ragioni d’ordine pubblico.

In superficie, se si eccettua il centro della città, la situazione è ancora peggiore. Mezzi che non passano per tantissimi minuti (mezz’ore oppure ore intere a volte) senza nessun controllo dell’azienda, seppur in fermate dislocate in zone popolose o all’uscita delle metropolitane. La gente smunta e stanca al limite della follia, perchè costretta a volte a passare più tempo in “viaggio” che al lavoro, dove i permessi si sprecano per ritardi giustificati solo dalla qualità scarsa del servizio Atac: per passare da un punto all’altro della città ci vogliono più di 2 ore (per intenderci  per percorrere la Roma-Firenze, 300 km, in treno s’impiega 1 ora e 25 minuti).

Tutto questo mentre dal 2012, sempre a Roma, le tariffe di biglietti e di tessere cresceranno tantissimo: i biglietti passerano per esempio da 1 a 1,50 euro. Gianni Alemanno e Renata Polverini sono i protagonisti politici di questa situazione, perciò quando in televisione confermano con un sorriso l’aumento delle tariffe, ti rendi conto che si è perduti per sempre, perchè insieme all’aumento delle tariffe, ci sarà la diminuzione delle risorse destinate ai trasporti pubblici (cioè meno corse), anche per i tagli dei trasferimenti statali.

Cittadini di Roma e provincia  che state leggendo quest’articolo commentate la situazione in fondo allo stesso, lasciando un vostro recapito e-mail, così da creare tutti insiemeuna protesta civile ma molto incisiva,  che blocchi la riduzione dei finanziamenti stanziati dal Comune per i trasporti pubblici  e soprattutto arresti l’aumento delle tariffe, almeno fino a quando non si garantirà un servizio dignitoso per chi abita e/o lavora a Roma e viene quotidianamente preso in giro dai rappresentanti politici e dall’Atac.

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Giancarlo Sali