La Banca Centrale Europea ha rivisto in netto ribasso tutte le stime di crescita per l’Eurozona, già a partire dal quarto trimestre dell’anno, quando il pil dovrebbe crescere solo dell’1,6% dal precedente stimato 1,9%. Ma è nel 2012 che si registrerà il taglio più pesante delle attese di crescita, con il pil che aumenterebbe mediamente nell’Area dello 0,8% contro l’1,6% precedente.
Francoforte chiarisce che la crescita risulta prevista al ribasso in ogni scenario studiato e ciò sarebbe la conseguenza dell’aggravarsi della crisi del debito sovrano, che avrà effetti depressivi su crescita e occupazione.
Il tasso di inflazione è dato invariato per il 2011, quando dovrebbe attestarsi al 2,6%, ma è visto in ribasso per i prossimi due anni, all’1,8%, contro il 2% e l’1,9% precedentemente stimati. Questo avrebbe effetti positivi sull’economia, perchè farebbe registrare minori pressioni al rialzo sui salari, evitando così una perdita di competitività.
Non meno positiva è la situazione del mercato del lavoro, con la previsione di un tasso medio di disoccupazione del 10% nel 2011 e il 2012, mentre scenderebbe solo lievemente nel 2013 al 9,7%. I precedenti dati indicavano un tasso rispettivamente del 9,8%, 9,5% e 9,2%.
A determinare un peggioramento delle prospettive di occupazione sarebbe il rallentamento dell’economia e le politiche di riduzione dei costi da parte delle imprese.
L’Eurotower, pertanto, invita i governi dell’Area Euro a tenersi pronti a un plus di misure che potrebbe venire essere chiesto loro, coordinandosi con la UE e il Fondo Monetario, al fine di mettere in atto programmi di risanamento, occupandosi in particolare di rendere sostenibili i sistemi pensionistici e rafforzando la governance.