La banca francese Société Génerale ha archiviato in positivo il risultato del terzo trimestre, ma con un utile in calo del 30,6% sullo stesso periodo del 2010. Esso è passato dagli 896 milioni del terzo trimestre 2010 a 622 milioni e molto al di sotto del consensus, che si attestava a una media di 858 milioni di euro.
Il crollo degli utili deriva essenzialmente dalla svalutazione dei bond greci in portafoglio. Pertanto, al fine di non intaccare la situazione patrimoniale SocGen ha anche annunciato che il dividendo per l’esercizio in corso sarà accantonato e i bonus ai manager saranno sensibilmente tagliati.
Già nei mesi scorsi, la banca aveva venduto asset, per cercare di fare fronte a un deficit di capitale, calcolato in 2,1 miliardi. Inoltre, così come hanno fatto altre banche, anche SocGen ha deciso di ridurre in modo significativo i titoli considerati tossici, che sono stati ridotti di ben 10 miliardi da inizio luglio a oggi. Alla fine di ottobre, essi ammontavano ancora a 18,6 miliardi e il costo pre-tasse di tale riduzione è calcolato in 121 milioni.
Ma c’è un dato che fa riflettere in positivo sul nostro Paese. Se è vero che la banca francese ha complessivamente ridotto di 220 milioni, tra settembre e ottobre, le sue esposizioni verso i bond periferici, che passano da 3,65 miliardi a 3,43 miliardi ora in portafoglio, tuttavia, i bond italiani in possesso sono aumentati di una ventina di milioni di euro, passando da 1,55 a 1,57 miliardi. Nello stesso tempo, è stata operata una svalutazione dei bond ellenici del 60%.
Dall’inizio dell’anno ad oggi, il titolo della banca ha perso in borsa circa il 60% del suo valore di capitalizzazione, che oggi ammonta a poco più di 13 miliardi.