Quirinale annuncia: Berlusconi si dimette dopo legge di stabilità

Alla fine ha dovuto cedere, anche se con tempi diversi da quelli attesi: Silvio Berlusconi non si è dimesso oggi, ma lo farà dopo l’approvazione della Legge di Stabilità. È questo l’esito del colloquio tra il premier e il Presidente della Repubblica Napolitano: un incontro durato circa un’ora a cui hanno preso parte anche il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere Donato Marra e il sottosegretario Gianni Letta.

La comunicazione è arrivata tramite una nota diffusa dal Quirinale: “Il Presidente del Consiglio – si legge nel comunicato – ha manifestato al Capo dello Stato la sua consapevolezza delle implicazioni del risultato del voto odierno alla Camera; egli ha nello stesso tempo espresso viva preoccupazione per l’urgente necessità di dare puntuali risposte alle attese dei partner europei con l’approvazione della Legge di Stabilità, opportunamente emendata alla luce del più recente contributo di osservazioni e proposte della Commissione europea. Una volta compiuto tale adempimento, il Presidente del Consiglio rimetterà il suo mandato al Capo dello Stato, che procederà alle consultazioni di rito dando la massima attenzione alle posizioni e proposte di ogni forza politica, di quelle della maggioranza risultata dalle elezioni del 2008 come di quelle di opposizione”.

Prima la Legge di Stabilità quindi e poi il passo indietro auspicato da molti durante le ultime settimane: questa la decisione che è arrivata al termine di una giornata dura, con il premier che ha assistito alla votazione sul rendiconto generale che di fatto ha sancito la fine del suo esecutivo. I 308 voti favorevoli sono l’evidenza che la maggioranza non c’è più: appena proclamato il risultato Berlusconi ha guardato con il volto tetro il tabellone che riportava la sua sconfitta. Dopo qualche ora di incontri e riflessioni, il premier è salito al Quirinale per “un confronto” con Napolitano: la decisione però ormai non era più rimandabile, visto che anche il fedele alleato Bossi lo aveva invitato a farsi da parte.

Ora quindi sotto con la Legge di Stabilità, poi Berlusconi salirà al Quirinale per rimettere il mandato nelle mani per Capo dello Stato: da lì in poi si aprirà un’altra partita dove Napolitano dovrà cercare una nuova maggioranza oppure sciogliere le camere e indire nuove elezioni.

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