Oggi la conta del governo: cosa farà Berlusconi?

La giornata decisiva per la maggioranza è arrivata: il rendiconto passerà, ma per Berlusconi sembra finita. L’opposizione, riunitasi ieri, ha deciso di astenersi completamente dalla votazione sul rendiconto di oggi. Questo significa che il provvedimento passerebbe anche con un solo voto a favore, ma i problemi per la maggioranza non sono di certo questi. Il voto sul rendiconto sarà una prova pratica che servirà a capire quanti voti ha a disposizione effettivamente la maggioranza.

Qualora i voti dovessero risultare troppo pochi, a Berlusconi non resterebbe che recarsi al Quirinale e dimettersi. Se dovesse decidere di continuare comunque, l’opposizione ha già pronta la mozione di sfiducia da presentare, per dare il definitivo colpo di grazia al Premier. Tutto il Pdl e la Lega hanno fatto capire chiaramente a Berlusconi che senza maggioranza deve dimettersi, ma il Cavaliere in questi giorni non ha parlato di sue dimissioni, perciò potrebbe decidere di andare avanti comunque.

Ieri mattina c’è la stata la prova generale delle dimissioni: Ferrara aveva dichiarato che Berlusconi si sarebbe dimesso in giornata, provocando un significativo calo dello spread ed un rialzo della borsa italiana. Dopodichè arriva la smentita: in realtà Berlusconi lascerà la poltrona dopo aver ottenuto la fiducia. In serata però è lo stesso Berlusconi a smentire queste voci: «Non capisco come siano circolate queste voci, noi andiamo avanti, non sono attaccato alla cadrega ma voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi; se si arrivasse a un ribaltone non sarebbe una democrazia». Insomma, chi sperava di liberarsene facilmente si sbagliava.

Berlusconi si deciderà a dare le dimissioni solo se i voti a favore del rendiconto saranno veramente pochi, ma non si può essere sicuri nemmeno di questa eventualità. Non è possibile fare previsioni, se non quella che Berlusconi, a meno che non sarà costretto dall’evidenza, non si dimetterà. Probabilmente, qualora dovesse riuscire ad accaparrarsi la fiducia per il rotto della cuffia, si concentrerebbe a cercar di riavvicinare al Pdl i deputati che in questo momento sono in fuga. Della Vedova, di Fli, ha espresso chiaramente lo stato delle cose: «Sotto i 316 voti sarebbe acclarato che il governo non ha più nemmeno la maggioranza numerica, ci aspetteremmo che Berlusconi e i suoi ne prendessero atto».

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