I “capricci” del premier e le rocambolesche esternazioni di alcuni suoi “fedelissimi” mandano sulle montagne russe la Borsa di Milano per tutta la mattinata. Alla fine Silvio Berlusconi prova a zittire tutti con un secco “Non ci penso neppure a dimettermi“, dichiarazioni venute direttamente da Arcore dove si è riunito con la famiglia ed i suoi più stretti collaboratori, tra cui Fedele Confalonieri. Al telefono con “Libero” si dice poi fiducioso di passare lo scoglio dell’approvazione del rendiconto dello Stato, ed annuncia, infine, che porrà la fiducia sulle misure anticrisi alla Camera: “Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi” è la minacciosa frase che rimbalza subito sulle agenzie.
Ma, tornando a ciò che era successo di primo mattino, Berlusconi sostiene di “non capire” come è possibile che le voci sulle sue dimissioni siano circolate con tanta insistenza, una posizione confermata anche da Fabrizio Cicchitto. Molto strano, visto che quasi in contemporanea il tam-tam era partito via Internet, prima con un aggiornamento su Twitter da parte di Franco Bechis, vicedirettore di Libero, poi a tutto campo con dichiarazioni debordanti di Giuliano Ferrara sul sito de “Il Foglio”.
Non ci vuole molto per scatenare un putiferio dentro e fuori la rete, con innumerevoli reazioni nel web, su blog e social networks, utilizzando anche “hashtag” come #dimissioni e #Berlusconi, tanto che per metterci un freno si attiva anche la pagina ufficiale del premier su Facebook, che scrive: “Le voci di mie dimissioni sono destituite di fondamento”, finendo per deludere chi già preparava i festeggiamenti. Dal canto suo, la borsa prima spicca il volo alla notizia di un Berlusconi uscente, e poi crolla subito dopo la smentita. Fenomeno inquietante, tanto che Aldo Di Biagio, di Futuro e Libertà, avanza dei sospetti su quanto accaduto, emanando un durissimo comunicato: “Diffondere la notizia delle imminenti dimissioni di Berlusconi salvo poi assistere alla smentita del premier stesso rappresenta una evidente turbativa dei mercati. Sarebbe opportuno che la Consob valutasse tali comportamenti, al fine di fugare ogni dubbio su eventuali illeciti riconducibili alle categorie dell’aggiotaggio e dell’abuso di informazioni privilegiate. Non si scherza sui risparmi degli italiani”.
Intanto, dopo la clamorosa defezione di Gabriella Carlucci, approdata all’Udc, i numeri sembrano ancora scivolare a sfavore del governo. Antonio Buonfiglio, ex Fli, recentemente rientrato in quota maggioranza attraverso la componente “Fare Italia” di Adolfo Urso, spiega che comincerà ad astenersi sul rendiconto, probabilmente insieme ai suoi colleghi di corrente.
Ma nonostante la smentita “sbattutagli” sul muso, Giuliano Ferrara torna dopo poche ore con un nuovo intervento sul sito del suo giornale, insistendo: “La via d’uscita c’e’, invece di prolungare l’agonia, Berlusconi si presenta alle Camere, chiede la fiducia per varare la legge di stabilita’ e il maxiemendamento, annuncia che si dimettera’ un minuto dopo e che chiede le elezioni a gennaio. Di questo si discute”.