Ormai, la situazione sembra sul punto di precipitare. Anche i ministri meno convinti del governo di Tel Aviv hanno dato il loro placet al premier Netanyahu per attaccare l’Iran. La questione sembra essere destinata al peggio, perchè a poche ore dalla divulgazione del rapporto Aiea sulle armi atomiche di Teheran, è certo che saranno presentate foto e prove che dimostrerebbero che la Repubblica islamica sarebbe in possesso di armi atomiche e di computer, in grado di comandarle. Non solo, ma queste armi sarebbero in grado di colpire Israele, cosa che è poi alla base delle preoccupazioni di tutte le cancellerie occidentali. E così Tel Aviv non rimarrebbe con le mani in mano, ma punta a giocare d’anticipo, per evitare di rimanere indebolita da un possibile attacco iraniano. Per questo, l’opzione militare sarebbe sempre più concreta e per quello che trapela dalla stampa e da fonti semi-ufficiali, si tratterebbe solo di attendere che i soldati ricevano l’ordine di attaccare.
La paura più grande per gli USA è che Israele attacchi siti nucleari iraniani senza essere nemmeno avvisati. La Casa Bianca preme per evitare l’attacco, che avrebbe conseguenze spaventosamente gravi su tutto il pianeta, sia da un punto di vista delle tensioni politiche, che economiche.
Teheran potrebbe immediatamente ritorcersi contro gli americani, attaccandoli in tutto il Golfo Persico, in un momento in cui gli USA non hanno molto voglia e fondi per iniziare una nuova guerra. Non parliamo delle conseguenze sull’economia, con il blocco del greggio verso l’Occidente e il rischio di un prezzo del petrolio alle stelle e l’aggravamento della crisi attuale. Non è un caso che Parigi e Berlino stanno frenando in queste ore sull’opzione militare, ma così come anche la Cina.
Il ministro degli esteri di Teheran, Alì Akbar Salehi, ha affermato che il rapporto che domani sarà presentato dall’Aiea all’Onu sarebbe falso, perchè frutto di manipolazioni delle grandi potenze, mentre ironico è il commento dell’ayatollah Mohammoud Alavi, che giudica le minacce israeliane “un miagolio”, affermando che USA e Israele si pentirebbero, nel caso attaccassero.
E fonti da Tel Aviv riportano che tra il 24 e il 28 ottobre, alcune esercitazioni militari israeliane si sarebbero tenute in Sardegna, in collaborazione con l’Aeronautica Militare italiana.