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Milano, dodicenne in bici muore sotto un tram

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Eliana Formisano

E’ accaduto ieri sera in Via Solari a Milano, in pieno centro cittadino, l’ennesimo incidente stradale e l’ennesima vittima, questa volta della sosta selvaggia. Da un’auto parcheggiata in doppia fila, infatti, una ragazza apre lo sportello posteriore senza avvedersi che in quello stesso momento stava transitando un ciclista; lo colpisce e per l’impatto il ciclista, sbalzato dalla bici, fa un volo di pochi metri, finendo sotto le ruote di un tram della linea 14 che a sua volta sopraggiungeva. L’autista, per la dinamica consumatasi in pochi istanti, non ha neppure il tempo di frenare; sotto shock ripeterà soltanto: “Non ne ho avuto il tempo, non ne ho avuto il tempo”; è stato quindi condotto in preda ad una forte agitazione all’ospedale San Paolo di Milano. Il ciclista è un bambino di 12 anni.

Sabato sera, Giacomo Scalmani era uscito dall’oratorio e rientrava a casa in mountain bike, seguito dalla madre, anch’essa in bicicletta. Una Toyota Yaris è ferma da pochi minuti, ma è in doppia fila e in divieto di sosta e la ragazza che occupa il posto passeggeri posteriore apre avventatamente lo sportello per scendere. E’ un attimo: Giacomo e la sua bici finiscono sotto il tram, il bambino muore sul colpo, sotto gli occhi della madre.

Al vaglio degli inquirenti la posizione della ragazza che ha aperto lo sportello e che sarà denunciata, ma anche quella del conducente della Yaris, comunque segnalato all’autorità giudiziaria per l’infrazione di sosta vietata e, dunque, a suo modo anch’egli responsabile dell’accaduto. Non può infatti costituire un’attenuante la circostanza della pioggia e della ridotta visibilità, così come anche la mancanza del fanale sulla bici di Giacomo.

Troppo facile parlare di tragiche fatalità quando un’auto in sosta in doppia fila ingombra quasi tutta la carreggiata. Soprattutto quando molte altre ancora erano le auto parcheggiate lungo la strada, in corsia riservata, dove ancora oggi sostano.

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Eliana Formisano