Scivolone Udinese: 0-4 a Madrid

Brutta serata per l’Udinese. La squadra di Guidolin perde malamente sul campo dell’Atletico Madrid, lascia il primo posto nel girone e sarà costretta a lottare nei prossimi due turni per acquisire il passaggio ai sedicesimi. La scelta del turnover, con Di Natale lasciato a casa e tanti  giovani in campo, stavolta non paga, perché in gare come questa l’esperienza serve come il pane.

L’avvio è traumatico, con l’Atletico che passa dopo appena sei minuti: Adrian (che fa coppia con Falcao in attacco), buca la difesa friulana e disorienta Danilo ed Ekstrand con un paio di finte prima di fulminare Handanovic con un destro sul primo palo. L’Udinese è in confusione e pochi minuti dopo Falcao stacca di testa da corner ma il giovane Battocchio riesce a salvare sulla linea. È solo il preludio del secondo gol spagnolo, che arriva al 12′ ancora con Adrian, che si fa trovare pronto di testa sul cross di Lopez.

A questo punto l’Udinese prova a svegliarsi, ma Fabbrini (che lascerà il posto ad Abdi a causa di un problema fisico) non approfitta del regalo della difesa dell’Atletico, sparando addosso al portiere Courtois da ottima posizione. I colchoneros, però, sono scatenati e lo dimostrano in occasione del 3-0 che chiude di fatto la partita, con un’azione stupenda iniziata e conclusa dall’ex juventino Diego, che crea un triangolo largo con Falcao ed il solito Adrian, arrivando a battere a rete da due passi.

Nel secondo tempo, il ritmo dei madrileni cala e la squadra di Manzano si limita a controllare le (poche) offensive dell’Udinese; la più importante arriva al 65′ con una tremenda botta da fuori area di Abdi che scuote la traversa. La risposta dell’Atletico si fa attendere solo due minuti, con Falcao che irride la difesa friulana arrivando in area e battendo Handanovic per la quarta volta. Con questo successo, l’Atletico Madrid si porta a 7 punti in classifica, al pari dell’Udinese ma con differenza reti migliore. I giovani di Guidolin escono con le ossa rotte dalla trasferta spagnola e dovranno darsi da fare fino all’ultimo per qualificarsi al turno successivo.

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