Draghi fa l’italiano e abbassa i tassi

Svolta clamorosa, almeno nei tempi, quella del neo-governatore della BCE, Mario Draghi. Ieri, dopo la riunione mensile del board di Francoforte, l’ex presidente della Banca d’Italia ha abbassato i tassi di riferimento nell’Eurozona dall’1,50% all’1,25%. Un taglio di 25 punti base, che segna una discontinuità con la gestione Trichet, che aveva aumentato i tassi due volte quest’anno, ad aprile e a luglio.

Un’inversione di marcia, rispetto alle recenti mosse della BCE, che i mercati potrebbero intendere quale svolta di politica monetaria, con conseguenze tutt’altro che positive sull’economia.

Iniziamo, anzitutto, dalle motivazioni che hanno portato Draghi ad abbassare i tassi. Il quadro economico dell’Eurozona si è deteriorato, negli ultimi mesi, abbassando notevolmente le prospettive di crescita, con il rischio nemmeno molto celato di cadere in una nuova recessione. Tuttavia, in questi stessi mesi, l’inflazione media nell’Area Euro è cresciuta del 3%, rendendo parecchio discutibile la scelta di Draghi, visto che il suo unico obiettivo da governatore della BCE è di contenere i prezzi, secondo quanto chiarisce lo statuto, non di sostenere la crescita, cosa che passa, semmai, per altre politiche, di cui non è e nè deve essere competente la BCE.

C’è il rischio che gli attori economici (imprese, lavoratori, famiglie, investitori) mutino al rialzo le proprie aspettative di inflazione, nella convinzione che un italiano alla guida della BCE possa comportare un cambio culturale nella gestione delle politiche dell’Eurotower.

Un rischio, che l’Eurozona non può correre, perchè ciò azzopperebbe ancora di più le prospettive di crescita del pil e di miglioramento dell’occupazione.

Quella di ieri potrebbe essere un modo come un altro per lanciare ai mercati un segnale di discontinuità con l’era Trichet, avvertendo che la BCE sarebbe più “sensibile” alla crescita, rispetto al recentissimo passato. In questo senso, potrebbe anche essere una buona notizia, per il resto il taglio di ieri lascia molto perplessi.

 

 

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