Maxiemendamento, misure anti-crisi. In arrivo liberalizzazioni e dismissioni

Ieri, il Consiglio dei ministri ha varato un maxiemendamento alla Legge di stabilità, che contiene alcune misure anti-crisi, per sostenere la crescita. Non c’è il decreto legge, perchè il Quirinale e lo stesso ministro dell’economia non vedevano di buon occhio il varo di misure di emergenza, senza il confronto parlamentare, il che avrebbe indebolito, sosteneva Napolitano, il suo ruolo di ricerca di un ampio consenso tra le forze politiche.

Tra le misure annunciate e che oggi il premier presenterà a Cannes, al vertice del G20, ci sono le liberalizzazioni, soprattutto in materia di ordini professionali, con l’abrogazione delle tariffe minime. Inoltre, sono stati previsti sgravi fiscali alle aziende che partecipano con capitali propri alle infrastrutture pubbliche, così come nuove misure di sostegno al mercato del lavoro, per l’assunzione dei giovani.

Ma uno dei punti più importanti è senz’altro rappresentato dalla previsione di dismissioni del patrimonio immobiliare pubblico, anche se a tale riguardo non esistono nè cifre, nè tanto meno l’oggetto delle misure.

Ieri, il ministro per lo sviluppo Paolo Romani aveva dichiarato che si sarebbe discusso di alienare gli immobili popolari agli stessi inquilini che ne avrebbero fatto richiesta. Si parla di un potenziale di un milione di abitazioni pronte ad essere riscattate. In aggiunta, vi sarebbero anche gli edifici pubblici dismessi e senza alcuna utilità, che potrebbero essere venduti.

La prima reazione dei mercati non sembra tenere molto in considerazione le nuove misure, dato che un pò in tutta l’Eurozona vi è un ampliamento dello spread dai Bund tedeschi. Alle prime battute, il differenziale di rendimento sul decennale tra BTp e Bund si è allargato a 462 punti base dai 438 bp di ieri, mentre anche i rendimenti francesi sono ai massimi, con uno spread di 135 punti. Un BTp a dieci anni rende al momento il 6,4%.

 

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