Dopo la singolare iniziativa della “pizza a cento euro” per i deputati, partita nella pizzeria Sorbillo di Napoli, da Radio Padania arriva l’appello anche gli esercenti del nord per aumentare a loro volta i prezzi, sempre e solo per onorevoli e senatori. Gli ideatori dell’iniziativa originaria, il commissario regionale campano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e lo speaker radiofonico Gianni Simioli, sono entusiasti di questo improvviso “propagarsi” della singolare forma di protesta contro contro i privilegi della “casta” ed auspicano che ora anche la polenta diventi “indigesta” quanto la pizza: “Siamo curiosi di vedere chi aderirà e, soprattutto, se saranno duri anche con la casta leghista che ne ha combinate di tutti i colori. Comunque ci fa piacere il loro sostegno“.
Ma se una volta tanto i “padani” non hanno avuto timore di prendere esempio dai napoletani, anche nella capitale è appena sbarcato il fenomeno. Dalla gelateria in via dell’Angeletto, nel rione Monti, il titolare Angelo Di Massimo, dopo aver appreso dai TG dell’iniziativa napoletana, ha deciso di lanciare il gelato a 30 euro, ovviamente solo per i parlamentari: “E’ importante questa iniziativa perché è un segnale. I politici hanno difficoltà a relazionarsi con la vita che facciamo noi tutti i giorni e questo è un modo per dargliene un esempio“.
Pare che gli avventori e gli altri esercenti della zona abbiano cominciato ad entrare nel locale per congratularsi della novità, dopo aver notato il cartello informativo, tanto che il Di Massimo ha colto l’occasione per invitare i suoi colleghi commercianti ad intraprendere analoghe iniziative. Intanto a Napoli gli autori dell’iniziativa spiegano che in pochi giorni i locali che hanno messo i sovrapprezzi per i deputati sono già oltre 30, non solo alimentaristi ma anche parrucchieri, cartolibrerie, abbigliamento, persino il noto parco acquatico “Magic World”. Tutto era cominciato quando l’onorevole Sergio D’Antoni si era fermato a mangiare nella pizzeria di Gino Sorbillo in Via Tribunali. Non è chiaro se fosse o meno a conoscenza dello “scherzetto” ma in ogni caso la sua presenza è stata segnalata anche dai clienti al proprietario, richiedendo il rispetto del sovraprezzo per i deputati, in bella mostra all’ingresso del locale.
Borrelli e Simioli riferiscono che D’Antoni “non ha battuto ciglio e ha pagato il salatissimo conto per una pizza salsiccia e friarielli, che probabilmente gli rimarrà per sempre sullo stomaco. Siamo solo all’inizio”. E visti gli ultimi sviluppi, pare che abbiano proprio ragione.