I neutrini tornano nel “tunnel” alla ricerca della verità sulla velocità della luce

Verrà ripetuto l’esperimento tenutosi in collaborazione fra i laboratori del Cern e quelli del Gran Sasso, quello che il 22 settembre scorso fece annunciare al mondo l’esistenza di neutrini presumibilmente viaggianti ad una velocità superiore a quella della luce. Parlando alla Bbc, il professor Sergio Bertolucci, direttore ricerche del Cern, ha affermato che sull’argomento “non si può scherzare”, spiegando che se i risultati del primo “viaggio” venissero confermati, sarebbe necessaria una revisione dei concetti di base della fisica, in quanto nell’universo profilato da Albert Einstein, la velocità della luce nel vuoto non può essere superata.

La scoperta di neutrini superveloci è stato accolta dal mondo scientifico con molto scetticismo, tanto che nell’ultimo periodo sono arrivate ai ricercatori legati ad “Opera” (lo strumento del Gran Sasso che ha registrato la supervelocità) circa ottanta interpretazioni scientifiche alternative, che si allineavano nello spiegare l’accaduto secondo quanto già noto in fisica o suggerendo possibili errori nella misurazione.

I neutrini individuati nel Gran Sasso provengono da un fascio di protoni emessi nei laboratori del Cern, a 732 chilometri di distanza e, secondo i dati rilevati a Settembre, le particelle avrebbero percorso tale distanza in 60 nanosecondi (miliardesimi di secondo) in meno del previsto, più veloce della luce, lasciando un raggio luminoso più indietro di circa 180 centimetri. Ecco anche perchè la nuova esperienza avverrà secondo una nuova metodologia: invece di un singolo fascio di neutrini, ne verranno inviati diversi successivi, della durata di due miliardesimi di secondo ognuno, con intervalli di 500 miliardesimi di secondo. “In questo modo per ogni rilevazione di neutrini al Gran Sasso, potremo risalire senza ambiguità al fascio di protoni che li ha generati nei laboratori del Cern” ha spiegato ancora Sergio Bartolucci. Va sottolineato che non è possibile la misurazione della velocità di ogni singolo neutrino, ma solo l’utilizzazione di metodologie statistiche per rilevarla.

Il nuovo esperimento si terrà il prossimo Novembre, mentre nel 2012 altri due esperimenti con i neutrini avverranno nei laboratori del Gran Sasso e si chiameranno Borexino ed Icarus. Sostanzialmente compiranno a loro volta verifiche sulla velocità di queste particelle, facendo uso di metodologie ancora diverse. Insomma tutto pronto per una svolta storica alla scienza e per… nuovi “tunnel” da inserire nei comunicati del ministero dell’Istruzione!

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