Asta BoT, boom rendimenti al 6,06% per BTp decennali

Si è conclusa abbastanza male l’ultima asta di BTp e CcTeu del Tesoro di ieri, che ha raccolto quasi 8 miliardi di euro su varie scadenze. In particolare, era atteso il dato sul decennale, il più controllato dai riflettori dei media, dopo l’intesa a Bruxelles di mercoledì sulla crisi dell’Eurozona, nonchè la presentazione del piano di crescita e risanamento dell’Italia.

Il rendimento dei BTp a dieci anni, collocati per un importo pari a 2,97 miliardi, è salito oltre la soglia del 6%, attestandosi al 6,06%, ai massimi dal 1997, quando ancora c’era la lira e l’Italia non era neppure certa di entrare nell’Area Euro. La domanda è stata discreta, pari a 3,8 miliardi, 1,27 volte in più l’offerta, in calo dal precedente 1,37 di fine settembre, quando il rendimento era stato una ventina di centesimi in meno.

Male anche i BTp a tre anni, con scadenza luglio 2014, collocati per 4,1 miliardi a un tasso del 4,93%, in crescita di 24 punti base dall’ultima asta.

Poi, il Tesoro ha voluto collocare anche 850 milioni in BTp a otto anni, non più in corso di emissione (off-the run), con un rendimento esploso al 5,81%.

Infine, un miliardo è stato racimolato, tramite l’emissione di CcTeu a sei anni, con scadenza settembre 2017. Malgrado la domanda sia stata buona, il rendimento è stato comunque alto, al 5,59%.

Si conferma, quindi, un trend crescente dei rendimenti sui nostri bond, che indica il clima di sfiducia degli investitori. Il segnale non è affatto incoraggiante, perchè su livelli di rendimento tra il 6,5-7%, il rifinanziamento dell’indebitamento di stati come Irlanda e Portogallo è stato definito insostenibile.

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