Domani sarà una giornata cruciale per la politica tedesca. Il cancelliere Angela Merkel ha chiesto che sia il Bundestag e non solo la Haushaltsausschuss (Commissione Bilancio) a pronunciarsi sul rafforzamento del Fondo europeo di salvataggio, l’Efsf. Un voto plenario, dunque, non solo una formalità tecnica, come si era pensato fino a ieri. Lo comunicano fonti della stessa CDU-CSU, il partito conservatore del cancelliere. In tal senso, è stata prima raggiunta un’intesa all’interno della stessa maggioranza di centrodestra, con i liberali della FDP, poi anche con la SPD e i Verdi, principali partiti di opposizione. Il voto plenario si renderebbe necessario alla luce di una recente sentenza dei giudici costituzionali di Karlsruhe, che hanno dato il loro sigillo agli aiuti tedeschi e all’Efsf, purchè il governo abbia un mandato da parte del Parlamento tedesco, il Bundestag, appunto.
Ma oltre a un fatto tecnico, quello di domani sarà un voto squisitamente politico. La Merkel vuole ottenere un mandato pieno, a poche ore dal vertice di Bruxelles, e vincere sull’ala euro-scettica della sua stessa coalizione e all’interno del suo partito. Come è noto, infatti, la maggioranza di centrodestra in Germania non è affatto unita sulla soluzione della crisi debitoria dell’Eurozona.
All’interno della CDU-CSU, esiste un’ala contraria agli aiuti tedeschi agli stati in difficoltà e al rafforzamento dell’Efsf, che viene avvertito quale pericolo per i contributi di Berlino, soprattutto in riferimento all’uso della possibile leva finanziaria. Ad essere fortemente critici verso la cancelleria sono anche i liberali della FDP, partner di coalizione della Merkel in caduta libera sia nei sondaggi che in tutte le tornate amministrative degli ultimi due anni, tanto che si prevede che molto difficilmente essi potranno raggiungere alle prossime politiche del 2013 la soglia del 5%, necessaria per entrare al Bundestag.
Già lo scorso 29 settembre, il governo federale ha sfiorato una cris, perchè si temeva che l’approvazione del nuovo Efsf avvenisse con il contributo determinante delle opposizioni, cosa che poi non avvenne, malgrado alcune defezioni. Domani potrebbe però accadere quello che non si verificò il mese scorso, con conseguenze eventuali molto gravi sulla tenuta del governo. Ma senza un mandato pieno, la leadership in Europa della Merkel sarebbe appannata e poco credibile.