Bossi non cede, Berlusconi: “Stavolta potrei fare un passo indietro”

Bossi non ha intenzione di dare l’approvazione per l’innalzamento dell’età pensionabile, Berlusconi potrebbe gettare la spugna. Durante la riunione del Consiglio dei Ministri di ieri, il Premier era stato chiaro: “Le richieste che ci fanno in Europa sono pesanti, sono onerose sul piano del consenso elettorale, ma sono ineludibili. Vi chiedo quindi un mandato pieno per andare a Bruxelles, altrimenti è inutile che io parta”. Seguito a ruota da Gianni Letta: “Nessuno qui dentro può immaginare che il presidente del Consiglio si presenti al Consiglio europeo a mani vuote”.

Berlusconi non sembra però vicino all’accordo col leader del Carroccio, per cui ha espresso la sua opinione con molta franchezza al Presidente Giorgio Napolitano: “Io davvero non so se ce la faccio. È chiaro che a Bruxelles ci vado solo se c’è l’accordo con Bossi”. Un Cavaliere così pessimista non lo si vedeva da tempo; pare che la decisione di “fare un passo indietro” non sia così tanto lontana, a detta dello stesso Berlusconi.

Le soluzioni che il Pdl può intraprendere in questo caso non sono molte: o si agisce “alla Zapatero”, annunciando le elezioni anticipate a Marzo e il fantomatico passo indietro, oppure si affida il governo a uno fra Letta e Schifani, qualcuno, insomma, che potrebbe guadagnarsi il sostegno del terzo polo. La maggioranza vacilla per davvero e con questa è tutto il paese che rischia il tracollo; Napolitano è impegnato a tenere contatti con tutti gli esponenti dei partiti in Parlamento per mantenere un minimo di coesione politica di fronte ad una situazione grave per il Paese.

Ma Pd e Terzo Polo non sono per nulla concessivi: niente aiuti, vogliono solo che Berlusconi si dimetta. Se Berlusconi si dovesse dimettere o dovesse essere sfiduciato dalla Lega, si parla già della crezione di un esecutivo di salvezza nazionale “alla Ciampi”, guidato dall’economista Mario Monti.

Il Governo intanto resta in travaglio, con Berlusconi che ha provato a convincere Bossi, ottenendo però dei secchi “no” come risposta: “Siamo con le spalle al muro e se non portiamo subito qualcosa a Bruxelles ce ne andiamo a casa tutti. Significa esporre l’Italia a un rischio enorme: te la senti di assumerti la responsabilità di farci fare la fine della Grecia? Perché è questo quello che accadrà”.

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