Buon inizio della settimana di contrattazioni presso le piazze finanziarie europee, che aprono tutte in tono positivo, sulla scia dell’ottimismo del venerdì scorso, dopo un fine settimana pur inconcludente a Bruxelles sul fronte della crisi, ma alle borse è bastato sapere che esiste un piano per ricapitalizzare le banche per circa 108 miliardi di euro e che l’Efsf sarà irrobustito, sebbene non vi sia accordo su come farlo funzionare.
Per il momento basta tanto per fare aprire Francoforte a +0,73%, Londra a +0,2%, Parigi a +0,5% e Milano a +0,65%. Questo clima, misto tra ottimismo e incertezza, è destinato a durare fino a mercoledì, quando il vertice di Bruxelles culminerà con una qualche proposta sulla Grecia e la crisi complessiva dell’Eurozona, anche se il buongiorno non sembra affatto promettente, per via delle divisioni palesi tra gli stati nazionali.
Il differenziale di rendimento tra i titoli decennali di stato italiani e quelli tedeschi si attesta a 387 punti base, dopo avere toccato il picco di 388 bp. Questo continua a sottolineare una certa tensione sui nostri bond, che sui dieci anni rendono oggi intorno al 6%, ossia sempre ai massimi da quando in agosto la BCE è intervenuta in nostro sostegno.
A dare una spinta positiva agli indici azionari saranno stati anche i dati diffusi in mattinata sul manifatturiero cinese, che nel mese di ottobre è risalito, dopo tre mesi consecutivi di calo, passando da 49,9 a 51,1, mostrando una dinamica che lascia sperare sulla possibilità di evitare una ricaduta nella recessione globale, come i dati degli ultimi mesi da Europa e USA hanno lasciato intendere.