L’ultimatum lanciato dall’Europa ha colpito al cuore Berlusconi: dopo le parole pronunciate da Merkel e Sarkozy al termine del Consiglio europeo convocato per discutere l’uscita dalla crisi di paesi come Grecia e Italia, il presidente del consiglio prova a lanciare messaggi rassicuranti alle istituzioni continentali. Pensioni e vendita dei beni immobili: questi i punti su cui si concentrerà il governo italiano nel prossimo consiglio dei ministri.
Ad annunciarlo è lo stesso Berlusconi che non manca di lanciare una stoccata al ministro dell’Economia Tremonti: “Farò quello che non ho potuto fare – dichiara il presidente del Consiglio – per colpa di altri: useremo gli immobili dello Stato per azzerare il deficit”. “Nel prossimo Cdm – ha aggiunto Berlusconi – parleremo anche della riforma delle pensioni. Nell’Unione si sta parlando di un’età di 67 anni per tutti; lo farò presente alla Lega: Bossi ha a cuore i pensionati, ma questo non collide”.
Le dichiarazioni del presidente del Consiglio arrivano al termine di una giornata in cui l’Europa ha chiesto all’Italia di accelerare le riforme, soprattutto quelle del mercato del lavoro e delle pensioni: sembrano essere queste le richieste fatte da Angela Merkel e Nicolas Sarkozy al premier italiano. Il cancelliere tedesco e l’inquilino dell’Eliseo sono stati anche protagonisti di un siparietto che ha fatto scatenare la reazione polemica delle opposizioni; quando è stato chiesto se avessero fiducia in Berlusconi, i due si sono guardati e sono scoppiati a ridere, prima che Sarkozy poi rispondesse affermando di avere “fiducia nell’insieme delle autorità italiane, nelle istituzioni politiche, economiche e finanziare del paese”.
“Merkel e Sarkozy ridono di Berlusconi – attacca Massimo Donati dell’Idv – e con loro tutti i giornalisti presenti alla conferenza stampa di Bruxelles. L’Italia è rappresentata nel mondo da un premier considerato poco più di un giullare. Le opposizioni unite, assieme alle parti sociali hanno il dovere di dare la spallata decisiva a questo governo ridicolo”. Parla di umiliazione ogni volta che si va all’estero il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, mentre il leader dell’Udc, Casini, prima attacca Sarkozy (“Nessuno può ridicolizzare l’Italia”), poi però accusa Berlusconi di essersi comportato come un “ragazzino che arriva all’esame e si rende conto di non aver studiato”.
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