Calano i consumi cresce invece il prezzo. E’ l’altalena del caro carburante che ormai da tempo pesa sugli automobilisti italiani e sulle loro tasche. A snocciolare numeri e dati è il Centro Studi Promotor GL events grazie alla sua banca dati sui consumi e prezzi del carburante elaborata sui dati ufficiali del Ministero dello Sviluppo Economico.
Nei primi nove mesi di quest’anno i consumi di benzina e gasolio per autotrazione sarebbero calati nel nostro Paese dello 0,5%. La spesa è invece sarebbe aumentata del 15,4%. Ma non solo.
Nella classifica europea del “caro carburante” l’Italia sarebbe in pool position. I carburanti in Italia sarebbero i più cari d’Europa. Secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili del Ministero dello Sviluppo Economico che si riferiscono al 19 settembre, l’Italia si conquista la maglia nera soprattutto per il gasolio. il Bel Paese infatti si classifica al terzo posto con un prezzo al litro di 1,483 euro, preceduta soltanto dalla Svezia con 1,493 euro al litro e dal Regno Unito che è saldamente al comando con 1,611 euro al litro. Per la benzina, invece, la situazione non migliora di molto: l’Italia è quinta della classifica con 1,605 euro al litro preceduto dal Belgio (1,617), dalla Danimarca (1,644), dall’Olanda (1,679) e dalla Grecia, in testa con 1,701 euro al litro.
Nei primi nove mesi di quest’anno il prezzo medio della benzina in Italia sarebbe aumentato del 13,1%, mentre il prezzo medio del gasolio sarebbe aumentato del 17,7%. Gli italiani avrebbero speso per benzina e gasolio 47,4 miliardi, con una crescita sullo scorso anno di 6,3 miliardi. Il fisco avrebbe incassato ben 23,7 miliardi con una crescita di 1,5 miliardi.